sabato, 27 Aprile, 2024
Economia

Pil dell’eurozona +0,3% nel secondo trimestre

Olanda in recessione ,Germania crescita zero. Balzo di Francia e Spagna

Il Pil del secondo trimestre 2023, all’interno dell’eurozona(l’insieme dei 19 Paesi che hanno adottato l’euro come moneta ufficiale) è cresciuto dello 0,3%. Una buona notizia quella arrivata da Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea, il quale specifica poi che il Prodotto interno lordo è rimasto stabile nell’Ue (il partenariato economico e politico tra 27 paesi europei) rispetto ai primi tre mesi dell’anno. Facendo un confronto con lo stesso trimestre del 2022, viene fuori che il Pil è aumentato dello 0,6% nell’area dell’euro e dello 0,5 per cento nell’Ue. Tra le principali economie dell’eurozona, la Germania è rimasta senza crescita, la Francia ha registrato un +0,5%, la Spagna +0,4%. L’Italia ha registrato un -0,3%, dopo il rialzo dello 0,6% del primo trimestre. Aumenti particolarmente elevati in Irlanda (+13,1%), Danimarca (+6,3%) e Lituania (+3,2%). Cali maggiori in Svezia (-5,3%), Finlandia e Malta (entrambe -3,3%). Merita un capitolo a parte l’Olanda, dove il Pil si è contratto dello 0,3% nel secondo trimestre dopo il calo dello 0,4% nel periodo tra gennaio e marzo: dati che portano il Paese in recessione.

Produzione industriale in risalita

In merito alla produzione industriale relativa a giugno, Eurostat rileva un aumento dello 0,5% nell’area dell’euro e dello 0,4% nell’Unione europea rispetto a maggio. Il valore è in crescita dello 0,5% anche in Italia, dopo l’aumento dellʼ1,7% segnato a maggio. Ma è un dato che non può far particolarmente sorridere il vecchio continente, perché rispetto allo stesso periodo di riferimento del 2022 la produzione è diminuita dellʼ1,2% sia nell’area dellʼeuroche nell’Ue.

Occupazione ok

Buone notizie dal punto di vista dell’occupazione: il numero dei lavoratori è aumentato dello 0,2% in entrambe le aree nel secondo trimestre confrontandolo con i dati relativi a gennaio, febbraio e marzo. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, l’occupazione è aumentata dellʼ1,5% nell’area dell’euro e dellʼ1,3% in Ue.

Il Regno Unito respira

Respira il Regno Unito dove l’inflazione è scesa al 6,8% a luglio dal 7,9% di giugno, indicando il livello più basso dal febbraio 2022, principalmente a causa del crollo dei prezzi del carburante.

In calo le emissioni di gas serra

Eurostat, nel suo bollettino emanato ieri, ha anche spiegato che nel primo trimestre dell’anno le emissioni di gas serra (che incidono sul bilancio energetico della terra) nell’ambito dell’economia dell’Ue sono state pari a 941 milioni di tonnellate di Co2 -equivalenti (CO 2 -eq), in calo del 2,9% rispetto allo stesso trimestre del 2022 (969 milioni di tonnellate di CO 2 -eq). Tali emissioni sono diminuite in quasi tutti i Paesi dell’Unione europea, fatta eccezione di Irlanda (+9,1%), Lettonia (+7,5%), Slovacchia (+1,9%), Danimarca (+1,7%) Svezia (+1,6%) e Finlandia (0,3%). “Paese per Paese ecco come la crescita in Europa è possibile anche riducendo le emissioni inquinanti. Con qualche eccezione”, il commento del Commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni.

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