sabato, 5 Ottobre, 2024
Società

Social media: alleviano la noia ma distruggono la creatività

I social media? Sicuramente utili per alleviare la noia, meno invece per stimolare la creatività e la possibilità di scoprire nuove passioni. Sono questi i risultati di uno studio pubblicato sulla rivista Marketing Theory e coordinato dal Prof. Stephen Murphy del Trinity College di Dublino.

In particolare, la ricerca mette in luce le caratteristiche della noia, uno stato emotivo sempre presente – a diversi dosaggi – nella vita di ognuno, ma ultimamente esacerbato durante la pandemia di COVID-19 a causa delle restrizioni di movimento che hanno impedito le esperienze di vita.

Lo studio ha utilizzato diverse interviste finalizzate a identificare due tipi di noiaquella superficiale e quella profonda. La noia superficiale è la più comune e fisiologica, e si riferisce a un’irrequietezza situazionale in cui le persone desiderano distrazioni. Al contrario, la noia profonda si riferisce a un disagio esistenziale in cui le persone lottano con il proprio senso di sé, ma alla fine possono portare alla scoperta di passioni prima sconosciute.

Noia e social network sono strettamente collegati. Un ruolo da protagonista durante il lockdown, infatti, è stato svolto proprio dai social media, la cui azione a volte salvifica durante il confinamento è emersa con forza nella ricerca. I social media, infatti, forniscono alle persone stimoli edonistici, fonti di desiderio, eccitazione e vari stati d’animo che consentono agli utilizzatori di allontanarsi temporaneamente da una situazione che a volte non sanno come gestire. L’accessibilità e la natura “sempre attiva” dei social significa che essi sono sempre a portata di mano per riempire i “tempi di inattività”.

Il risultato dei social sulla creatività

I ricercatori hanno però osservato che i social network possono sì alleviare la noia superficiale, ma non contribuiscono granché a sviluppare la creatività e la scoperta di nuovi interessi, anzi addirittura impediscono alle persone di progredire verso uno stato di noia profonda, nel quale potrebbero scoprire nuove passioni.

È facile essere risucchiati dai social media perché sei annoiato e hai del tempo da ammazzare, ma mi sono sempre sentito come se avessi sprecato il mio tempo, semplicemente scorrendo e aggiornando i miei feed senza pensarci” ha dichiarato una partecipante al panel della ricerca, dando un po’ la misura dell’intero studio. I partecipanti hanno descritto di essersi sentiti annoiati durante la permanenza forzata a casa, e solo grazie alla loro attività di consumo digitale sono riusciti a distrarsi dall’impossibilità di uscire fuori casa. Ma cos’è rimasto loro? Nulla. Alla fine, tutto il tempo passato tra bacheche post e challenge varie li ha lasciati comunque annoiati. In questo senso, tutti i partecipanti alla ricerca sono apparsi “bloccati in un ciclo ricorsivo”, oscillando continuamente tra momenti fugaci di noia superficiale e forme di distrazione mediate digitalmente.

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