sabato, 20 Aprile, 2024
Parco&Lucro

La riforma fiscale del risparmio

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha sintetizzato la legge delega, strutturata in quattro parti, con 21 articoli in tutto, sulla riforma del fisco a cui sta lavorando il Governo, che rinnoverà gli scaglioni Irpef, le aliquote Ires e Iva e il sistema fiscale per gli enti locali. Con la delega, l’Esecutivo chiede al Parlamento 24 mesi di tempo per ripensare in modo complessivo le tasse italiane, dall’Irpef che si riduce a tre aliquote all’Ires che invece si sdoppia.

Per quanto riguarda i redditi di natura finanziaria, si prevede il raggruppamento dei redditi di capitale e dei redditi diversi di natura finanziaria in un’unica categoria reddituale soggetta a tassazione in base al principio di cassa e di compensazione e un’imposta sostitutiva agevolata sui redditi di natura finanziaria conseguiti dalle casse di previdenza. Viene eliminata la  distinzione tra redditi di capitale (interessi, dividendi) e redditi diversi di natura finanziaria (capital gain), sostituita da una sola categoria che include tutti i proventi da investimento.

Prevista la tassazione per cassa, cancellando uno dei principi della riforma Visco, quello dell’imposizione sul maturato a fine anno, a prescindere dall’effettivo realizzo. Sono questi i cardini della bozza di delega fiscale per quanto riguarda la tassazione dei redditi di natura finanziaria.

La disciplina attuale delle rendite finanziarie

Nell’attuale disciplina del Tuir, il Testo unico delle imposte sui redditi, le rendite finanziarie sono riconducibili alle due categorie dei redditi di capitale, che derivano dall’investimento in capitali (dividendi, interessi e altri proventi analoghi), e dei redditi diversi (plusvalenze e minusvalenze derivanti da transazioni su azioni, su titoli rappresentativi di capitale d’impresa e altri prodotti) e assoggettate a Irpef.

In linea generale, l’aliquota dell’imposizione su tali redditi è proporzionale e pari al 26%, come ha stabilito, da ultimo, il decreto legge 66/2014.

Compensazione delle minusvalenze

La delega dovrebbe essere esaminata e approvata dal Consiglio dei ministri di giovedì 16 marzo: prima si terrà l’incontro di presentazione alle parti sociali e agli operatori.

Sui principi della delega per i redditi finanziari, come riportato dal Sole24Ore, il Vice Ministro dell’ Economia, Maurizio Leo, precisa che la «tassazione per cassa del realizzato rispetta il principio di capacità contributiva, al contrario del maturato a fine anno. Lo stesso vale rispetto alla possibilità di compensare: se una partecipazione costa 100, percepisco un dividendo di 10 e vado a cedere la quota per 90 andrò a compensare la minusvalenza», spiega.

Eliminazione della differenza tra redditi di capitale e redditi diversi

La delega prevede  un’imposta sostitutiva sui redditi di natura finanziaria focalizzata  sul risultato realizzato nell’anno solare, dato dalla differenza tra le voci positive e negative, con la possibilità di riportare i valori negativi negli anni successivi. Come sottolineato dal Vice Ministro, con l’eliminazione delle differenza tra redditi di capitale e redditi diversi di natura finanziaria verrebbe meno l’impossibilità di compensare le minusvalenze, consentendo così a chi , per esempio, detiene fondi comuni di investimento, di poter compensare tra risultati positivi e negativi.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Schlein: “Manovra 2024 iniqua e senza visione”

Marco Santarelli

Crisi idrica priorità del governo. Servono competenze tecniche

Elena Ruo

Cybertruffe: ecco il vaccino

Centro di Ricerca Sicurezza e Terrorismo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.