venerdì, 29 Marzo, 2024
Lavoro

PA: solo una donna su tre ricopre ruoli apicali

Da un’analisi sulla presenza femminile nella PA realizzata da FPA, società del gruppo DIGITAL360 emerge che la Pubblica Amministrazione è rappresentata per il 58,8% da donne ma solo il 33,8% ricopre posizioni apicali, ossia una donna su tre. considerando che tra il personale direttivo e di alta dirigenza nella PA la presenza femminile è cresciuta negli ultimi dieci anni di 9 punti percentuali (da circa il 20% del 2010 al 29% nel 2020), se anche i ruoli apicali crescessero con questa velocità la parità di genere si raggiungerebbe solo nel 2040.

Tra i settori della PA in cui le donne sono più presenti, stacca tutti di gran lunga quello dell’Istruzione-Ricerca. Qui ne sono impiegate 975mila, più di metà del totale di 1,9 milioni di donne presenti in tutta la PA. Il resto è suddiviso principalmente tra Sanità (454mila), Funzioni locali (275mila) e Funzioni centrali dello Stato (116mila). Ma tornando agli apicali, anche nel settore Istruzione-Ricerca emergono percentuali ancora basse. Le donne ricoprono solo il 18,4% delle posizioni ai vertici delle università, il 18,7% di quelle degli enti pubblici di ricerca. Le donne in ruoli apicali sono al di sotto del 20% anche nelle Ambasciate (14,4%), negli enti pubblici economici (18,5%) e organi costituzionali o a rilevanza costituzionale (18,9%). La maggiore presenza si rileva invece nei ministeri senza portafoglio (45,5%), organi legislativi internazionali o europei (44,7%). “Come emerge dai dati, negli ultimi anni sono stati compiuti passi avanti nella presenza delle donne nella pubblica amministrazione – commenta Gianni Dominici, direttore generale di FPA -, bisogna però fare ancora tanta strada per raggiungere la parità di genere nei settori apicali.

L’obiettivo ambizioso sarebbe riuscire ad accelerare il trend, ottenendo la parità di genere in un decennio (entro il 2033), anche grazie alla spinta data dall’attuazione del Pnrr. Ma per raggiungere questo obiettivo, si dovrebbe raddoppiare la velocità di crescita attuale”. Se ci si sofferma su una figura dirigenziale specifica introdotta nel 2017, quella del Responsabile per la Transizione al Digitale (RTD), si riscontra un dato analogo a quello delle cariche apicali. A febbraio 2023, infatti, il 33,4% dei RTD che risultano nominati è donna (quasi 3.500 RTD donne su circa 10.400 RTD nominati).

Sono il 66,5% nel settore dell’Istruzione statale, il 50% nelle Agenzie ed Enti per il Turismo, il 42,9% nelle Agenzie ed Enti regionali di Sviluppo Agricolo. Sono solo il 10,2% tra i Commissari straordinari Governativi, il 10,5% tra i Consorzi Interuniversitari di Ricerca e il 14,3% tra gli Enti e le Istituzioni di Ricerca Pubblici. Confrontando la situazione italiana con quella europea, la ricerca FPA evidenzia come le donne italiane siano molto meno presenti nella PA della media degli altri paesi. Nell’Europa a 27, secondo i dati Eurostat 2021 il 7,7% delle donne occupate lavora nella pubblica amministrazione, in Italia il 4,3%. Inoltre, mediamente in Europa si registra una presenza quasi paritaria di uomini e donne all’interno della pubblica amministrazione, dove le donne sono il 49,3% (istruzione esclusa), mentre in Italia la presenza femminile è al 35,3%.

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