sabato, 20 Aprile, 2024
Europa

Parlamento Europeo: le guardie islamiche iraniane sono terroristi

Il Parlamento Europeo approva la risoluzione contro L’Iran e chiede inserimento dell’Irgc tra i terroristi. Iran minaccia reazione forte.

Con l’emendamento, approvato mercoledì, con 598 voti a favore, 9 contrari e 31 astenuti, il Parlamento “condanna la brutale repressione da parte dell’Iran, compreso il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (Irgc), riguardo alle manifestazioni dopo la morte di Mahsa Amini, a seguito del suo arresto violento, degli abusi e dei maltrattamenti da parte della polizia morale dell’Iran e invita l’Unione e i suoi Stati membri a includere l’Irgc nell’elenco dei terroristi stilato dall’Ue sulla base delle sue attività terroristiche, della repressione nei confronti dei manifestanti e della fornitura di droni alla Russia”. Si tratta di una risoluzione in cui si intima alle autorità iraniane l’immediata scarcerazione dei manifestanti, di porre fine alla violazione dei diritti umani, all’esecuzione dei manifestanti e alla repressione dell’opposizione.

Particolarmente importante la richiesta, ai membri dell’Unione europea, di includere il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche e tutte le sue forze affiliate, tra cui il Basij e la Forza Quds, nell’elenco delle organizzazioni terroristiche dell’Unione stessa. Inoltre il Parlamento Europeo testualmente “sostiene il pacifico movimento di protesta che si sta diffondendo in tutto il paese contro la crescente e sistematica oppressione delle donne e contro le gravi e massicce violazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali; sostiene fermamente le aspirazioni del popolo iraniano a vivere in un paese libero, stabile, aperto e democratico”. Anche il Parlamento Europeo sarà tacciato di guerra contro Dio, visto che tanto basta per essere considerati impuri sulla terra dalla follia di regime? Certamente se potessero lasciarsi andare ai loro “alti principi” i vertici di governo iraniano risolverebbero la questione velocemente e al costo di una corda, ma grazie a qualche Dio esiste ancora una parte di mondo umana. Certamente la notizia non è stata ben accolta dall’Iran. “Il comportamento del Parlamento europeo nell’accusare di terrorismo questa istituzione produttrice di sicurezza è una sorta di sparatoria contro l’Europa stessa”.

Dice il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, che ha esortato il Parlamento a “concentrarsi sulla via della diplomazia, dell’interazione costruttiva e della razionalità. È necessario rispettare la sicurezza reciproca nel mondo della diplomazia, e, invece di adottare il linguaggio delle minacce e azioni ostili, l’aumento della fiducia reciproca deve essere all’ordine del giorno. In ogni caso, la risposta e la reazione saranno reciproche”. Detto da loro signori boia, se non fosse tragica la situazione, la frase sarebbe ilare. Inoltre il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, in una conversazione telefonica tenuta con l’Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell ha aggiunto: “Sfortunatamente, oggi abbiamo assistito all’emissione di una bozza di risoluzione emotiva, tagliente e poco professionale da parte del Parlamento europeo che contraddice la razionalità e la civiltà.”

Il ministro iraniano ha quindi esortato il Parlamento a “concentrarsi sulla via della diplomazia, dell’interazione costruttiva e della razionalità. È necessario rispettare la sicurezza reciproca nel mondo della diplomazia, e, invece di adottare il linguaggio delle minacce e azioni ostili, l’aumento della fiducia reciproca deve essere all’ordine del giorno. In ogni caso, la risposta e la reazione saranno reciproche”. Non è una risoluzione vincolante per gli organi esecutivi dell’UE. Tuttavia, l’approvazione di questa risoluzione è stata accolta con una reazione negativa da parte dello Stato Maggiore delle Forze Armate iraniane. Anche questa sede ha rilasciato una dichiarazione e ha minacciato che “il Parlamento europeo dovrebbe essere consapevole delle conseguenze”.

Leggendo la risoluzione del Parlamento Europeo, in seduta plenaria dal 16 al 19 gennaio, uno dei punti centrali in premessa, riporta: “considerando che l’Iran detiene il record mondiale per numero di esecuzioni pro capite; che il regime iraniano ha condannato a morte e giustiziato manifestanti pacifici, compresi minorenni, dopo procedimenti giudiziari iniqui e sommari, in violazione dei requisiti più elementari e fondamentali di un giusto processo; che Amnesty International ha dimostrato che il regime iraniano continua a utilizzare la pena di morte come strumento di repressione per reprimere le proteste; considerando che le forze di sicurezza e di polizia iraniane praticano abitualmente torture, stupri e trattamenti crudeli, inumani e degradanti dei detenuti nelle carceri iraniane.”

La risoluzione, oltre ha ribadire il diritto alla libertà dei cittadini iraniani, conferma di essere dalla parte dei manifestanti, richiede il riconoscimento della doppia cittadinanza degli iraniani che vivono all’estero, inoltre si schiera contro i vertici di governo con queste parole: ”condanna ancora una volta fermamente il rapido deterioramento della situazione dei diritti umani in Iran, di cui sono gli unici responsabili la Repubblica islamica, la sua massima leadership e le sue forze di sicurezza, compreso il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche; chiede alle autorità iraniane di rispettare le minoranze etniche e religiose e i diritti e le libertà fondamentali delle persone LGBTIQ+”. Di fatto ci avviciniamo a uno scontro frontale tra umanità e abominio.

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