Con grande tristezza apprendiamo della scomparsa di Gerardo Bianco, un esponente di primo piano della Democrazia Cristiana e della storia politica della Prima Repubblica. Sarebbe troppo lungo ripercorrere la storia politica di Gerardo Bianco, tra mandati parlamentari e di governo, lasciamo ad altri tale compito da biografi.
Qui vogliamo ricordare le sue doti umane e culturali. È stato un “personaggio” che in 90 anni di vita ha attraversato gli eventi più importanti della storia italiana del dopoguerra. Il suo carattere affabile e la profonda cultura gli hanno procurato sempre consensi trasversali nel mondo politico e delle istituzioni.
Di Gerardo, Jerry per gli amici, ci mancherà la simpatia, la cordialità spontanea, la grande eloquenza, le citazioni in latino di cui era maestro. Abbinata a tali caratteristiche una spettacolare memoria che gli consentiva di ricordare persone ed eventi, una sorta di libro di storia personificato, che riusciva ad affascinare chi lo ascoltava e gli consentiva di essere un punto di riferimento per pareri e consigli che erogava sempre con grande disponibilità.
Con lui scompare un altro uomo politico tra quelli che hanno contribuito a far risorgere l’Italia dalle ceneri della seconda guerra mondiale ed a collocarla tra i Paesi più industrializzati del mondo. Forse un giorno saremo in grado di apprezzare meglio un periodo storico che le vicende di mani pulite hanno offuscato, ma che merita di essere a mente fredda rivalutato.
Il Quotidiano La Discussione si unisce al cordoglio dei famigliari e degli amici che hanno amato Gerardo Bianco in vita e che lo ricorderanno in futuro.