venerdì, 26 Aprile, 2024
Attualità

Silvana Sciarra è la Presidente della Corte Costituzionale

Subentra al Presidente emerito Giuliano Amato, il cui mandato è terminato da pochi giorni. Ella è la seconda Presidente donna ed anche a distanza ravvicinata, cioè nel giro di due anni; la prima è stata l’attuale Ministra della Giustizia Marta Cartabia che ha coperto tale ruolo fino al 13 settembre 2020, data finale del suo mandato.

La Presidente Silvana Sciarra è la prima donna eletta giudice dal Parlamento in seduta comune, nonché la 54esima Presidente dalla data di funzionamento della Consulta. Hanno partecipato alla sua elezione tutti i giudici della Corte al proprio interno e da lei presieduta come facente funzioni, con scrutinio segreto, come prevede la legge richiamata nell’articolo 135 della Costituzione. Coprirà tale incarico fino all’11 novembre 2023, avendo prestato giuramento il giorno 11 settembre del 2014.

La legge, in effetti, prevede la carica triennale di Presidente, rieleggibile una sola volta, ferma restando la durata complessiva di nove anni. Di fatto solamente due giudici, fino ad ora, nei rispettivi ruolo di Presidente, durante il loro mandato novennale, sono stati rieletti in tale funzione e cioè Leopoldo Elia dal 1981 al 1985 e Francesco Saja dal giugno 1987 all’ottobre 1990.

Alla carica di presidente, per prassi, viene eletto un giudice che abbia già maturato una consistente esperienza in tale ufficio, per cui, di solito ne beneficia, mediamente uno su tre. Infatti i due vice-presidenti Daria de Pretis e Nicolò Zanon termineranno il loro mandato novennale contestualmente alla Presidente Silvana Sciarra, l’11 novembre 2023. A tale scadenza la Presidente Sciarra verrà sostituita a cura del Parlamento in seduta comune e i due giudici vicepresidenti de Pretis e Zanon dal Presidente della Repubblica.

La Presidente Sciarra – laurea in giurisprudenza presso l’università di Bari e tesi in diritto del lavoro, col prof. Gino Giugni – ha insegnato presso l’Istituto Universitario Europeo di Fiesole dal 1994 al 2003 e all’università di Firenze, presso cui è professore emerito di diritto del lavoro e diritto sociale europeo.
Negli anni settanta ha svolto numerosi insegnamenti e ricerche nelle università estere.

Ha ricevuto due dottorati in giurisprudenza honoris causa dall’Università di Stoccolma nel 2006 e nel 2012 dall’università di Hasselt.

Ha inoltre collaborato con la Commissione europea in numerosi progetti di diritto comparato del lavoro, con funzioni di coordinatore.

I suoi lavori sono pubblicati su numerose riviste italiane e straniere.

È stata designata dal Consiglio dell’Unione Europea (EU) per il periodo di quattro anni da marzo 2022 membro del comitato, di cui all’art. 255 del TFUE (Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea), istituito per fornire un parere sull’adeguatezza dei candidati all’esercizio delle funzioni di giudice e di avvocato generale della Corte di giustizia e del Tribunale.

Vi sono a sua firma numerose importanti pubblicazioni – anche recenti – , quali “Effetto farfalla” La sentenza n.30 del 1960, Osservatorio AIC 2021; Diritti e poteri nei luoghi di lavoro. Una lettura dello Statuto dei lavoratori nel tempo della pandemia, Moneta e Credito, 2021; Una ragionevole responsabilità. Il caso della Corte costituzionale, Psiche 2021; Voce “Lavoro” in X Appendice della Enciclopedia Italiana di Scienze, lettere ed arti, 2020; Certezza del diritto e principi fondamentali del diritto europeo, in Liber Amicorum Antonio Tizzano, Giappichelli, 2018.

Dal 2014 è stata relatrice di numerose ordinanze e sentenze, tra cui: 1) la Sentenza n.59 del 2021 sulla illegittimità costituzionale inerente l’articolo 18, c. della legge n. 300/1970 – statuto lavoratori in conflitto con alcuni aspetti della così conosciuta riforma Fornero; 2) la sentenza n. 184 del 2022 nel giudizio per conflitto di attribuzione tra Enti, cioè tra la Regione Siciliana e la Procura Generale d’Appello della Corte dei Conti; 3) la Sentenza n. 54 del 4 marzo 2022, sul principio di parità di trattamento ai sensi artt. 3 e 31 della Costituzione in materia di tutela della maternità ed infanzia; 4) la Sentenza n.183 del 22 luglio 2022, nel giudizio di legittimità costituzionale dell’art. 9, co.1, del decreto legislativo 4 marzo 2015, n.23 in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, promosso dal Tribunale ordinario di Roma;
5) la Sentenza Casinò di Saint Vincent n. 90 dell’11 aprile 2022, per conflitto di attribuzione (aumento di capitale) con la Regione della Valle D’Aosta con cui la Corte annulla parzialmente la sentenza di appello della Corte dei Conti con tutti gli atti e provvedimenti consequenziali o comunque connessi.

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