venerdì, 29 Marzo, 2024
Ambiente

Nel cuore dell’Aspromonte, festa naturalistica pensando ad un’isola plastic-free

Spettacolare chiusura di “Polsi Ambiente 2022” con la prevista giornata naturalistica “I monoliti (alpini) dell’Aspromonte”.

Si è trattato di una visita alla così detta “vallata delle grandi pietre”, a pochi chilometri dal centro abitato di San Luca, nel versante est dell’Aspromonte.

Le “grandi pietre” sono imponenti monoliti: Pietra Lunga, Pietra Castello, le Pietre di Febo e le Rocche di San Pietro le cui grotte furono un asceterio basiliano.

Ma soprattutto Pietra Cappa, il monolite più grande d’Europa avvolto nel mito.

Secondo una leggenda Pietra cappa avrebbe avuto un ruolo rilevante nella storia misteriosa dei Cavalieri Templari. Reggio di Calabria pare sia stato il porto di partenza dei monaci che fondarono l’ordine di Sion. Si tratta dell’ordine monastico che rivendica la rivelazione del Graal, la simbolica coppa del sangue di Cristo: che sarebbe avvenuta proprio a Pietra Cappa. Monolite che con i suoi misteriosi cunicoli  che arriverebbero sin nelle viscere della terra, avrebbe facilmente offerto nascondiglio ai Cavalieri del Tempio. Un enigma che non risolve Luigi Renzo col suo “La valle delle grandi pietre” (Rubbettino editore), ma la cui lettura vi svelerà tante altre leggende e, soprattutto, aiuterà meglio a capire la complessa e stratificata geologia dell’Alpe Aspromonte.

Il grande caldo di questi giorni ha però spinto il gruppetto degli arditi e resistenti seguaci della tre giorni Locridea ad avventurarsi attraverso una ripida e non facile ascesa – guidati però in assoluta sicurezza da Arturo Rocca che via via illustrava ogni forma di vita vegetale incontrata sul cammino, una biodiversità eccezionale e unica – verso la non lontana cascata Salino (lo “Schioppo di Salino”), sempre nel Parco Nazionale d’Aspromonte, in cerca di refrigerio.

Si tratta di una cascata del fiume Salino (affluente del Torbido) che in quel punto compie un doppio salto, di circa 70 metri, rimbalzando fragorosamente più volte tra le rocce, formando un laghetto di acqua limpidissima.

Vedere quella meraviglia e tuffarcisi dentro è stato un tutt’uno a cui non hanno resistito neppure il compunto professore di diritto (Antonio Pileggi), né la inflessibile e mitica “signora Carla”, responsabile della segreteria organizzativa dell’evento.

Insomma per farli uscire dalle rinfrancanti acque dello Schioppo di Salino è stato necessario l’arrivo in quota delle leccornie della Cooperativa del Maiale Nero d’Aspromonte, preparate da Bruno Piccolo: la “pasta imbottita”, al forno con ripieno di caciocavallo di Ciminà, capocollo di Suino nero e un ragù ovviamente a base di maiale nero, stufato con salsa a base di pomodori biologici dell’azienda Barone Macrì.

“Pasta imbottita” accompagnata da deliziose polpette di maiale ed abbinata al pluripremiato Natus delle Cantine Marchisa di Tropea, il borgo dei borghi 2021 d’Italia (unico prodotto non aspromontano, ma pur sempre calabrese: ammesso per dichiarato nepotismo, trattandosi dell’azienda del viticoltore Renato Marvasi, figlio di Tommaso, ideatore della manifestazione).

Insomma una proposta gastronomica tipica che, assieme alle altre delizie offerte negli altri giorni (compresa l’immancabile capra al Santuario di Polsi), ha illustrato come meglio non si poteva le eccellenze del territorio aspromontane.

Quindi la chiusura della manifestazione di quest’anno con un appuntamento che ha ridato gioia ed energia: l’annuncio di Polsi Ambiente 2023.

E un’idea lanciata e subito condivisa da tutti i presenti: lavorare per fare di Polsi un’isola “plastic-free”.

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