giovedì, 25 Aprile, 2024
Lavoro

Ancod: “Dl fisco minaccia 17 mila posti settore odontoiatrico”

L’Associazione Nazionale dei Centri Odontoiatrici (ANCOD) ha appreso con favore che le proposte emendative (45.06, 45.07) presentate al DL Fiscale dal deputato Boldi (Lega) sono state dichiarate inammissibili. “Gli emendamenti in questione, che proponevano di introdurre una sanzione amministrativa pecuniaria di minimo 50.000 euro in caso di violazione delle disposizioni sulla pubblicità sanitaria, e un vincolo, riservato ai soli centri dentistici e non più a tutte le strutture sanitarie private, di iscrizione del Direttore Sanitario all’albo territoriale in cui il centro opera, avrebbero inflitto un ulteriore duro colpo al settore dell’odontoiatria organizzata già fortemente penalizzato dalla Legge di Bilancio 2019 e dai recenti indirizzi politici – si legge in una nota -.

Forte, invece, la preoccupazione dell’Associazione in merito alla mozione 1_00273 approvata alla Camera il 30 ottobre che prevede che l’attività odontoiatrica possa essere svolta solo da soggetti abilitati o società tra professionisti (STP)”.

“Se questa posizione fosse mai tradotta in legge, di fatto sarebbero addirittura escluse dal settore odontoiatrico tutte le strutture organizzate (Spa e Srl) che oggi impiegano oltre 17.000 persone in Italia, creando un nuovo caso occupazionale in un momento in cui l’Italia è già interessata da altre gravi emergenze lavoro – prosegue la nota -. Rimane pertanto sempre alta l’attenzione di ANCOD, anche a seguito di altre proposte presentate da partiti della minoranza, affinché il Governo prosegua con l’attuale orientamento anche negli altri passaggi parlamentari del Decreto Fiscale e della Legge di Bilancio 2020 all’esame della Commissione Bilancio del Senato. Ricordiamo che ANCOD è costantemente impegnata nella tutela della salute orale dei cittadini e che spesso, attraverso l’attività erogata dalle strutture associate, sopperisce alle lacune del Sistema Sanitario Nazionale garantendo l’accesso alle cure da parte di una fascia di popolazione che purtroppo, trovandosi in difficoltà economica, rinuncia alle cure dentali”. (Italpress)

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Romeo De Angelis

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