sabato, 27 Aprile, 2024
Politica

Un’Italia senza centro

La lezione del voto alle amministrative

Non bastano i leader bravi ad attrarre un consenso volatile. Alle famiglie interessa sapere chi è dalla loro parte. Ci sono temi come ambiente, fisco e lavoro che non possono essere lasciati alla sinistra ma che sono un patrimonio di un centro moderato.

Una vittoria della sinistra sulla destra, per pugno di città certo, ma per il loro ruolo e rilievo, questo test elettorale ha una valenza nazionale e racconta molte cose. La prima che la destra senza un centro non vince e che se non c’è un centro la metà degli elettori non si sentono rappresentati. Ci chiediamo perché una destra che si affida solo ai suoi leader ,benché bravi nel catturare il consenso, non riesca poi ad assorbire e a capire che deve dar voce a quella consistente parte moderata, cattolica e propositiva di uno sviluppo sostenibile che in Italia ha avuto ed ha ruolo capace di decretare vittorie politiche ed istituzionali. In altre parole la destra italiana, ha smarrito (talvolta per i calcoli e capricci indispettiti di qualche suo esponente), quella capacità di parlare a quei cittadini che non si esaltano e non si accontentano di slogan urlati, delle parole d’ordine che sembrano più in uso negli stadi che nelle famiglie. Alla destra italiana manca la virtù borghese della moderazione, della costanza come esempio di vita. Se la destra continua a ignorare che c’è un mondo moderato e di centro che preme di essere rappresentato dovrà rassegnarsi ad altre dolorose sconfitte. È incredibile, inoltre, come la destra affidi alla sinistra il grande tema dell’ambiente senza accorgersi che un centro moderato e cattolico è padrone dell’insegnamento di Papa Francesco, scudo delle crescenti disuguaglianze e della caduta dei valori cristiani.

Come giornale abbiamo mantenuto una profonda e attenta sintonia con le iniziative di Papa Francesco, abbiamo nel nostro piccolo approvato, sostenuto e promosso la formidabile enciclica Laudato Sì, a difesa del creato. Abbiamo dedicato spazio ai giovani, agli anziani, alle famiglie e alle imprese che credono in politiche ambientali. In tempi migliori di uguaglianza e nel rispetto della natura. Siamo per un ambientalismo moderato e aperto a tutte le innovazioni che uno sviluppo porta con sé.

Ma ci siano trovati anche nel silenzio della destra, e dei suoi leader.

Questioni così ampie, universali, come l’ambiente devono far riflettere tutti, anche per la drammaticità degli eventi, ad iniziare dal cambiamento climatico con i suoi danni. Un tema così di pregnante attualità non deve rimanere fuori dal dibattito della politica orfana di un centro che, se manca, dimezza la partecipazione al voto. Possibile che partiti di massa come Lega e Fratelli d’Italia non capiscano che l’Italia ha esigenza di una indole moderata. Possibile che la politica ignori che le famiglie vogliono essere a contatto con una realtà che parla di cose concrete: lavoro, previdenza, sanità, banche, sviluppo e impegno personale. Sono gli argomenti che la destra o ignora oppure cavalca a modo suo, dando l’impressione di credere solo al loro riflesso mediatico. Che in fondo il giorno dopo sarà un copione diverso.

Possiamo dire che in queste ore la destra farà una sua riflessione su questa sconfitta: essere più determinata nelle ricerca di un centro politico ambientalista che sappia cosa propone ai cittadini moderati e liberali.

Vedremo se in un prossimo domani la destra uscirà dal suo isolamento. Se riuscirà a cogliere le opportunità offerte dagli elettori moderati. Con loro potrà tornare alla guida di città e Governi. Fare ognuno per sé, proseguire con gli slogan, finire nella terribile macchina delle cronaca giudiziarie, porterà alla distruzione.

Vogliamo essere ottimisti: nascerà un movimento a vocazione centrista e liberale. Una svolta che è nelle cose e che seguiremo con molta attenzione.

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