giovedì, 18 Aprile, 2024
Società

Nuovo Sindacato Carabinieri, Moroni segretario aggiunto

Dopo una lunghissima militanza nel Sapaf, Sindacato Autonomo Polizia Ambientale Forestale, Marco Moroni, attuale comandante della stazione Carabinieri forestali di Rocca di Papa, è il nuovo segretario generale aggiunto del Nuovo Sindacato Carabinieri.

E in questa veste ha partecipato al III Direttivo Nazionale del Mosap, Movimento Sindacale Autonomo di Polizia.

Marco Moroni

Allora segretario nuova avventura sindacale dopo la battaglia nelle fila del Corpo Forestale dello Stato: come si sente?
“Non posso nascondere l’emozione e ringrazio per questo Fabio Conesta, Segretario Generale del Mosap, per l’invito ed i tanti amici che ho in questo sindacato, a cominciare dal mitico Nicola Tanzi. Sto tornando nel “mio” mondo, quello di cui ho fatto parte per 25 anni; riassaporare certi dialoghi, certe materie, mi fanno tornare in mente tante battaglie…”.

Quali le sfide che si propone di affrontare il Nuovo Sindacato Carabinieri?
Dopo la sentenza 120 della Corte Costituzionale con cui, sostanzialmente, è stato fatto cadere il divieto di istituire sindacati nel mondo militare si è messo in moto un meccanismo molto complesso. Gli uffici di stato maggiore, alla luce di una interpretazione restrittiva del provvedimento, hanno preteso che venisse emanata una legge per regolamentare l’attività sindacale, trattandosi di amministrazioni ad ordinamento speciale. La legge non è stata ancora licenziata dal Parlamento, anche perché sono in esame varie proposte. Nel frattempo stanno nascendo le varie organizzazioni sindacali, anche se manca lo strumento per una piena operatività”.

Dopo 25 anni di attività nel Sapaf quali sono le motivazioni che l’hanno spinta a gettarsi di nuovo nella mischia?
“Ho accettato questo incarico un po’ per le persone che fanno parte del Nuovo Sindacato Carabinieri, un po’ perché questa organizzazione ha fin da subito riconosciuto l’errore di traslare i componenti della rappresentanza militare nelle nuove organizzazioni sindacali”.

Perché lo considerate un errore?
“Semplicemente perché vogliamo un sindacato autonomo e indipendente che sia al di fuori di quelle logiche che hanno fatto sì che la rappresentanza sindacale nel mondo militare venisse superata. Mi rendo conto che ci può essere un po’ di diffidenza da parte dei superiori, ma questo sentimento va superato. Basta vedere quello che accade nei corpi di polizia ad ordinamento civile, come la Polizia di Stato. La presenza ed il lavoro dei sindacati costituisce una fonte di arricchimento che aiuta le amministrazioni ad emanare provvedimenti corretti e giusti…”.

Che cosa si aspettano i militari da voi?
“Nutrono la speranza che le organizzazioni sindacali possano aiutare a migliorare le condizioni di vita e di lavoro. Noi, come Nuovo Sindacato Carabinieri, vogliamo concretamente incidere sulla vita dei singoli militari”.

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