La passione per la nautica non conosce tregue e crisi. A fare il punto della situazione in attesa del 61° Salone nautico di Genova, che si terrà tra il 16 e il 21 settembre, è Marina Stella, direttore generale di Confindustria nautica. Due dati: cantieri e aziende della nautica italiana hanno portafogli ordini confermati per i prossimi 2-3 anni; mentre a Genova gli spazi per gli espositori da giugno sono già sold out. La città di Genova sarà il centro della ospitalità e degli spazi logistici. Per questa edizione oltre alle norme anti Covid è previsto il green pass per avere accesso agli eventi fieristici e la vendita dei biglietti è online su salonenautico.com, dove si possono prenotare anche servizi aggiuntivi,
come il parcheggio.
MILLE UNITÀ IN MOSTRA
I promotori contano che a Genova saranno in mostra più di mille unità e quasi mille brand.
“I lavori edili ancora in corso nella zona espositiva”, spiega il direttore generale di Confindustria nautica, “saranno terminati entro i prossimi giorni. Dal 23 agosto noi inizieremo la fase degli allestimenti. Punto focale del nuovo layout è il pontile mobile che collegherà la banchina A alla H che taglia in modo trasversale tutta l’area della manifestazione. Questa sarà la linea principale di visita, già da quest’anno, del Nautico. Poi c’è il tema delle prove in mare, che si potranno svolgere nell’arco dell’intera giornata espositiva; anche perché l’85% delle barche del nostro salone è in acqua”.
AFFARI A VELE SPIEGATE
“Il tutto esaurito di questo salone”, prosegue Marina Stella, “riflette un mercato in crescita ed effervescente: è anche frutto di un salone 2020 che ha portato un grande risultato in termini di autorevolezza e
credibilità. Il Nautico dell’anno scorso ha dato alle aziende la possibilità di non perdere gli ordini che avevano acquisito e anche di ricostituirsi un orderbook almeno per il 2021; poi le imprese sono state
brave da sole a ricostituirlo anche per il 2022. E oggi sappiamo che tutti i cantieri hanno un portafoglio pieno di ordini confermati, mediamente per due anni: 2021 e 2022, alcuni anche per il 2023”.
INCOGNITE MATERIE PRIME
Crescita e nuovi ordini permettono il ritorno dalla fiducia. “L’indice di fiducia delle aziende: il 70%, infatti, stima una crescita a due cifre per il 2021”, conclude Marina Stella, “L’unica cosa da dire, come nota di riflessione, è che rimangono le incognite che si manifestano per ogni settore manifatturiero; cioè la reperibilità delle materie prime, i costi in aumento dello shipping per il trasporto dei prodotti e poi il
punto interrogativo su come i vari Paesi affronteranno la recrudescenza della pandemia e come andranno le campagne vaccinali. Questi scenari potrebbero anche rallentare un po’ la crescita, che però viene ritenuta solida dalle aziende”.