venerdì, 19 Aprile, 2024
Dal Parlamento alla Tavola

Sostegni e semplificazioni per il rilancio dell’agroalimentare

Da sinistra i deputati Giuseppe L’Abbate e Filippo Gallinella, il prof. Giuseppe Conte e la sua compagna e il deputato Gianpaolo Cassese

Giuseppe L’Abbate, 36 anni, laureato in Informatica, è deputato della Commissione Agricoltura di Montecitorio dal 2013, già Sottosegretario presso il Ministero delle Politiche Agricole del Governo Conte II, dal settembre 2019 al febbraio 2021, e Capo “Area Territorio” per il MoVimento 5 Stelle alla Camera. Con l’Onorevole abbiamo dato vita ad una rubrica a cadenza mensile denominata “Dal Parlamento alla Tavola” in cui illustriamo le novità legislative e le nuove opportunità messe in campo dal Mipaaf per le filiere agricole e l’intero comparto agroalimentare nazionale.

 

GLI STRUMENTI PER SUPERARE LA PANDEMIA

Con la definitiva approvazione dei decreti Sostegni e del decreto Semplificazioni e Governance, l’Esecutivo Draghi e il Parlamento cercano di mettersi definitivamente alle spalle la stagione dei ristori alle imprese per le conseguenze economiche causate dal Covid-19 e puntano a proiettare l’Italia verso la nuova sfida dei prossimi anni: il PNRR.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza entrerà nel vivo già dal prossimo autunno, quando si chiuderanno i primi progetti da finanziare e attuare attraverso le ingenti risorse messe a disposizione dall’Ue, a cui si sommano quelle del Fondo complementare.

Il comparto agroalimentare nazionale, tutto sommato, è riuscito a reggere l’impatto devastante del Covid-19, anche durante i periodi più duri della pandemia, sia in termini di valore aggiunto e occupazione sia dal punto di vista delle esportazioni. Non sono mancati, però, settori che all’interno del comparto primario italiano, hanno sofferto particolarmente con crolli del fatturato pari anche al 90%, soprattutto causati dalla chiusura del canale Ho.re.ca, ovvero bar, pub, pizzerie, ristoranti e mense.

Decreto Sostegni. Varato a marzo scorso, il primo decreto Sostegni dell’era Draghi ha inglobato le imprese del comparto agricolo tra le aziende beneficiarie del contributo a fondo perduto sulla perdita di fatturato causa Covid-19. Specificatamente per il settore primario, invece, sono stati stanziati 301 milioni di euro per garantire l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali delle imprese del comparto primario operanti su tutto il territorio nazionale per il mese di gennaio 2021. A ciò si sono aggiunti ulteriori 150 milioni di euro per il Fondo di sviluppo e sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura che si aggiungono ai 160 milioni di euro della Legge di Bilancio (di cui 10 alle “filiere minori”) e ai 1.200 milioni del Fondo complementare al PNRR. In pratica, solo per le politiche di filiera, risorse per un miliardo e mezzo.

Il decreto ha, inoltre, previsto il trattamento di integrazione salariale per i lavoratori dipendenti agricoli a tempo indeterminato (CISOA), lo stanziamento di un milione di euro per le attività di acquacoltura, pesca e ripopolamento concessionarie di aree demaniali anche per la realizzazione di manufatti destinati al prodotto ittico nonché 500mila euro per l’accordo tra Mipaaf e Enama (l’Ente nazionale per la meccanizzazione agricola) per l’innovazione e la sostenibilità delle macchine agricole. Infine, abbiamo introdotto nuove disposizione sui prodotti ortofrutticoli di quarta gamma, prorogato le norme in materia di imballaggi ed esteso il “Conto Termico 2.0” sino al 31 dicembre 2022 per impianti di piccole dimensioni di imprenditori agricoli.

Decreto Sostegni Bis. Ben 2 miliardi di euro, invece, sono stati previsti per l’agricoltura italiana con il secondo provvedimento “Sostegni”. Uno degli interventi più corposi ha riguardato i ristori alle aziende agricole prive di copertura assicurativa che, nell’ultimo periodo, hanno subito danni da gelate, brinate e grandinate. Il totale, tra stanziamento previsto dal Governo e ulteriori somme dedicate dal Parlamento, ammonta complessivamente a 160 milioni di euro. Alle imprese apistiche sono stati preservati 5 di questi milioni.

Le filiere su cui siamo intervenuti, però, sono diverse. Abbiamo inserito: 5 milioni di euro per il Fondo per la filiera degli allevatori di bovini da carne; 5 milioni per il rifinanziamento del Fondo agrumicolo; 15 milioni di euro per il Fondo per le filiere ed i distretti biologici; 10 milioni di euro come contributo per la produzione di birra artigianale, pari a 0,23 euro a litro. E, poi, ancora: 92,7 milioni di euro sono poi destinati alle compensazioni per le Regioni del Sud a seguito del riparto dei fondi europei per lo sviluppo rurale per il biennio 2021-2022 mentre 72,5 milioni di euro sono stanziati per l’esonero del versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali per il mese di febbraio 2021 a favore delle imprese agricole, dei settori agrituristico e vitivinicolo, incluse le imprese produttrici di vino e birra.

A ciò si aggiunge l’aumento al 9,5% della percentuale di compensazione IVA per il 2021 alle imprese di allevamento di bovini e suini; l’estensione alle donne del regime delle agevolazioni per l’autoimprenditorialità a prescindere dall’età; il sostegno all’occupazione nel settore agrituristico rendendo possibile considerare come lavoratori agricoli il personale dipendente dell’attività agrituristica. Entro il 31 luglio, inoltre, sarà possibile ottenere, senza interessi a carico dell’agricoltore, l’anticipo al 70% del pagamento diretto PAC.

Ulteriori stanziamenti sono stati previsti per la coltivazione della barbabietola da zucchero (25 milioni); per le garanzie ISMEA (80 mln), per il bonus braccianti agricoli e della pesca occupati a tempo determinato (448 milioni), per il rifinanziamento della Nuova Sabatini che permette l’acquisto di macchinari per le imprese agricole e agroalimentari (425 mln); per la promozione del lavoro agricolo, con contratti non superiori a 30 giorni, rinnovabili per ulteriori 30 da parte dei percettori di ammortizzatori sociali e reddito di cittadinanza, con la misura che viene estesa sino al 31 dicembre prossimo (58,9 mln) e, infine, 500mila euro per lo sviluppo di progetti per l’agricoltura innovativa e di precisione che si aggiungono al milione già inserito in Legge di Bilancio 2020.

Decreto Semplificazioni e Governance PNRR. In vista dell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza si è reso necessario un decreto ad hoc che ha visto nella sua conversione numerose novità per il settore primario grazie all’impegno del MoVimento 5 Stelle. Innanzitutto, il chiarimento che l’accertamento del possesso dei requisiti relativi alla qualifica di Imprenditore Agricolo Professionale (IAP), effettuato dalle singole Regioni, esercita piena efficacia su tutto il territorio nazionale. Abbiamo previsto per norma, poi, la possibilità che dottori agronomi e forestali, agrotecnici laureati e periti agrari possano redigere perizie tecniche per accedere al credito d’imposta Agricoltura 4.0.

È stato compiuto, inoltre, un primo passo che rappresenta una vera e propria svolta per la risoluzione degli usi civici irrimediabilmente compromessi. Grazie al collega Alberto Manca, le Regioni potranno ora consentire ai Comuni i trasferimenti di diritto di uso civico e le permute in altre aree appartenenti al patrimonio disponibile degli Enti territoriali e locali, esclusivamente per terreni di superficie e valore equivalente, risolvendo una impasse che si protrae da decenni. Senza alcun costo ulteriore per le casse pubbliche, otteniamo un duplice risultato: la collettività, dopo anni in cui il diritto all’uso civico le veniva di fatto negato, potrà tornare a usufruire di un bene collettivo nella nuova area pubblica che il Comune identificherà con il coordinamento della Regione; ne consegue che, sdemanializzazione dei terreni irrimediabilmente compromessi, se ne ridà pieno possesso ai relativi proprietari.

Infine, con impegno e tenacia, il collega Gianpaolo Cassese è riuscito a far approvare due suoi emendamenti che semplificano e rendono più chiare le norme per l’utilizzo degli impianti di biogas e biometano in agricoltura, per un maggior riciclo dei sottoprodotti, per il riconoscimento della qualifica di biocarburante avanzato, per l’immissione in consumo del biometano alla rete del gas naturale. Una voce su cui il PNRR stanzia quasi 2 miliardi di euro.

 

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