venerdì, 19 Aprile, 2024
Attualità

Stadio intelligente e rischi di cybersicurezza

Le indiscrezioni dicono che 3 mila ingegneri cinesi lavorano ai sistemi di intelligenza artificiale. Le applicazioni tecnologiche cambieranno stili di vita di vita di miliardi di persone e i rapporti di forza geo politici. 
L’Italia rischia di entrare in questa partita molto prima con tutte le difficoltà di un Paese che dovrà fare scelte tecnologiche strategiche e di sicurezza. Decidere, ad esempio, se concedere ancora spazio alle aziende cinesi oppure assecondare lo stop sollecitato dall’America.

LA DISPUTA
Le tecnologie 5G domineranno il mondo, non solo. I sistemi avranno la possibilità di entrare ovunque, per questo gli Stati Uniti rimuovono impianti elettronici per le telecomunicazioni installati da Huawei, Zte e altre aziende cinesi. Situazione opposta in Italia, che agli occhi degli Stati Uniti potrebbe essere il primo Paese dell’Alleanza atlantica a dare il via libera a aziende cinesi capaci di mettere a punto applicazioni e tecnologie associate al 5G. Una scelta che pone l’Italia in una posizione quantomeno scomoda.

LO STADIO INTELLIGENTE
Una prima applicazione già magnificata è quella dello “stadio intelligente” su cui lavora la multinazionale cinese Zte. Un progetto che secondo l’amministratore delegato di Zte Italia, Hu Kun, e dal senior vice president Jianpeng Zhang, ha l’obiettivo di migliorare l’esperienza visiva e partecipativa dei tifosi allo stadio. Grazie alle infrastrutture 5G, l’applicazione consente di scegliere cosa guardare in campo in tempo reale, fermando l’inquadratura o scegliendo determinate angolazioni. Sono sistemi che possono essere estesi in tutti gli altri campi. Applicazioni per l’industria e la sanità, la telemedicina, gli show e il divertimento. Fino alla maglietta intelligente che consente il monitoraggio di parametri vitali del corpo.
In altri versi una rete di acquisizione dati così capillare che porterebbe nei server dei gruppi commerciali cinesi informazioni su tutto, anche quelle più riservate.

ITALIA, L’ALLARME COPASIR
Il tema della sicurezza delle reti di telecomunicazioni in Italia ora diventa cruciale. La politica per è rimasta distratta, a qualche sortita
contro i rischi che potrebbero derivare dall’affidamento di infrastrutture a una gestione straniera. Il Comitato parlamentare per la sicurezza (Copasir) però ha definito le tecnologie cinesi come “un pericolo per la sicurezza nazionale”, manifestando “fondate preoccupazioni” circa l’ingresso di aziende cinesi nelle attività di installazione, configurazione e mantenimento delle reti 5G.

COMMERCIO E LIBERTA’
Nei prossimi mesi la disputa metterà in evidenza uno scontro che non sarà solo commerciale, ma molto più complesso fino a toccare quello della sicurezza nazionale. Gli USA hanno avvertito l’Italia che il sistema 5G avrà un’influenza fortissima su tutti i settori: dall’industria alla domotica, dagli ospedali alla difesa.
Le tecnologie e gli standard 5G, infatti, sono resi possibili da uno sfruttamento dello spettro delle frequenze radio, potenziandole.
Il timore delle intelligence è che la Cina possa sfruttare queste infrastrutture ai fini di spionaggio. Sul tema l’Italia non potrà tergiversare. Sul fatto che la Cina per Stati Uniti e Regno Unito è attiva nel campo del cyberspionaggio industriale e militare.
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