In un contesto globale segnato da conflitti armati, divisioni tra i popoli e migrazioni forzate, l’impegno per la nonviolenza è più urgente che mai. A sottolinearlo è Papa Leone XIV, che ha inviato un messaggio ai partecipanti all’Assemblea nazionale di Pax Christi Usa, movimento cattolico per la pace fondato nel secondo dopoguerra. Nel suo intervento, il Pontefice ha ricordato che proprio nel momento più violento della storia cristiana – la Crocifissione – le prime parole di Cristo risorto non furono di rivalsa, ma di pace: una pace “disarmata e disarmante, umile e perseverante”. Un modello che oggi, più che mai, i cristiani sono chiamati a testimoniare.
“Gesù continua a inviare i suoi seguaci nel mondo – ha scritto Papa Leone XIV – perché diventino artefici di pace nella loro vita quotidiana. Nelle parrocchie, nei quartieri e soprattutto nelle periferie, è ancora più importante che una Chiesa capace di riconciliazione sia presente e visibile”.
L’appello alla comunità
Nel messaggio, il Papa ha espresso l’auspicio che l’incontro di Pax Christi Usa possa ispirare un rinnovato impegno dei suoi membri per trasformare le comunità locali in “case di pace”, luoghi dove si impari a disinnescare l’ostilità con il dialogo, dove si pratichi la giustizia e si coltivi il perdono come via per la riconciliazione. Solo in questo modo, secondo il Pontefice, si potrà rendere concreto l’invito di San Paolo a “vivere in pace con i propri fratelli e sorelle”, dando vita a una testimonianza credibile di fede anche in tempi difficili.
L’intervento di Papa Leone XIV arriva in un momento in cui le tensioni globali, dai teatri di guerra alle crisi migratorie, rendono sempre più fragile la tenuta della coesione sociale. Il Papa non entra nel merito delle singole situazioni politiche, ma pone l’accento sulla responsabilità delle comunità locali e dei cristiani, chiamati a essere segni di speranza in mezzo alle fratture del mondo.