sabato, 12 Luglio, 2025
Attualità

Dazi USA, attese Ue e banche giù

La giornata difficile in borsa condizionata dal possibile affondo delle tasse. Panetta: rischi per crescita e inflazione. Giorgetti: cambio epocale. De Castro: impatto pesante su agroalimentare. Gill: “Tutto può comunque cambiare”

Tensione, attese e affanni, con le borse inquiete sulle previsioni negative dei preannunciati dazi USA. Solo l’oro e il bitcoin hanno riscosso l’interesse degli investitori. L’invio della lettera dei nuovi dazi chiesti all’Europa dal presidente Trump ha condizionato l’andamento delle borse. A Milano una giornata carica di presagi negativi si è chiusa con banche ed export in segno negativo, con Bpm (-3,6%), Stellantis (-3,5%), Iveco (-3,4%), Bper (-3,1%) in testa ai ribassi. Da Bruxelles il portavoce della Commissione europea responsabile per il Commercio, Olof Gill, ha riferito lo stato delle trattative in corso con Washington.
“Rimaniamo dalla nostra parte completamente pronti per concludere un accordo di principio con gli Stati Uniti. Non abbiamo aggiornamenti che indichino che ciò accadrà in via imminente”. Sulle possibili novità Olof Gill ha sintetizzato: “Non ci sono contatti previsti, ma tutto può cambiare da un momento all’altro”.

Il bollettino di Bankitalia

Dall’Italia gli scenari sul prossimo futuro dell’economia nazionale sono stati resi noti nel Bollettino economico di Bankitalia secondo cui “Il Pil italiano è cresciuto nel primo trimestre dello 0,3% rispetto al periodo precedente, grazie all’aumento di consumi e investimenti e, in misura minore, della domanda statunitense”. Per Bankitalia inoltre: “sono emersi segnali positivi per l’attività manifatturiera, che rimane tuttavia esposta all’instabilità del contesto internazionale”. Le previsioni sono sotto le aspettative, “nel secondo trimestre il prodotto ha rallentato. Secondo le nostre più recenti proiezioni il Pil crescerà dello 0,6% nel corso del 2025 e di circa lo 0,8 nella media del biennio successivo. Il quadro previsivo è soggetto a una significativa incertezza riconducibile in particolare all’evoluzione delle tensioni geopolitiche e commerciali”. Dal bollettino emerge inoltre che circa un terzo delle imprese manifatturiere italiane si attende un impatto negativo dei dazi statunitensi sulla propria domanda e sugli investimenti nel 2025.

Effetti su crescita e inflazione

A sottolinearne l’impatto sulla crescita economica europea e, in caso di loro inasprimento, anche sull’inflazione, è stato ieri il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta nel suo intervento all’assemblea Abi.
“Le proiezioni” che prevedono il “mantenimento delle misure oggi in vigore sottrarrebbero mezzo punto percentuale alla crescita nell’area dell’euro tra il 2025 e il 2027, con effetti contenuti sull’inflazione”, ha evidenziato Panetta, ma con “dazi più elevati e un’incertezza prolungata sulle politiche commerciali”, ci sarebbero “effetti ben peggiori sulla crescita e potrebbero influenzare le dinamiche inflazionistiche”.

America, Cina e dogane

Da un lato, ha osservato Panetta, “il marcato calo della domanda di prodotti europei da parte degli Stati Uniti e il riorientamento delle merci cinesi sui nostri mercati eserciterebbero pressioni al ribasso sui prezzi”. Dall’altro le “barriere doganali potrebbe frammentare le filiere produttive globali, aumentando i costi di produzione e alimentando l’inflazione”.

Giorgetti: attuato l’impensabile

“La vicenda dei dazi in sé è sintomo di mutamento epocale del quadro degli scambi” , ha fatto presente il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti all’assemblea dell’Abi in corso a Milano, “gli Stati Uniti che con Clinton hanno voluto la globalizzazione, con l’amministrazione Trump hanno fatto marcia indietro. Stiamo tornando all’impensabile fino a qualche anno fa”.

De Castro: agroalimentare impatto insostenibile

“Anche se si fermassero al 10%, i dazi americani”, evidenzia il presidente di Nomisma, Paolo De Castro, “sono destinati a generare effetti significativi per alcune filiere: per l’export agroalimentare verso gli Usa, Nomisma stima che a ogni +10% di dazi aggiuntivi corrisponda una perdita di circa 500 milioni di euro”.
”L’impatto sarebbe in ogni caso pesante, se non addirittura insostenibile”, puntualizza De Castro, “in caso di aliquote ancora maggiori, ma ciò che preoccupa maggiormente è l’instabilità del quadro decisionale: tra annunci, proroghe e continui ripensamenti sulle aliquote, si è creato un clima di grande incertezza sia per gli esportatori italiani sia per gli importatori statunitensi. Questo disorientamento frena decisioni strategiche, contratti, investimenti e apre scenari difficilmente prevedibili”, sottolinea De Castro. Pesa anche l’andamento del cambio euro/dollaro: “Negli ultimi mesi il dollaro ha perso valore rispetto all’euro, arrivando a sfiorare il minimo storico. Questo comporta una perdita di competitività per i prodotti europei esportati negli Stati Uniti”. “Il combinato disposto dei due fattori è potenzialmente esplosivo per il nostro export ma avrà effetti anche sull’economia Usa, con il rischio di una fiammata inflazionistica”. In ogni caso, riguardo a una possibile reazione da parte Ue, De Castro avverte: “Rispondere ai dazi con contro-dazi può generare una escalation difficile da controllare, con una reazione a catena che rischia di portare al blocco dell’export. L’obiettivo dell’Europa a mio avviso dovrebbe essere quello di mantenere equilibrio negoziale e nervi saldi, anche perché al momento la linea politica dell’amministrazione Usa appare imprevedibile”.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Trump promette armi a Kiev tramite la NATO. Colpito ospedale maternità a Kharkiv

Antonio Marvasi

Cultura in lutto. Morto a 88 anni Goffredo Fofi

Giuseppe Lavitola

Mattarella: “Srebrenica, una ferita europea”

Stefano Ghionni

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.