In un momento di crescente tensione nella Striscia di Gaza, l’Italia ribadisce la sua posizione diplomatica: solidarietà al popolo civile palestinese, condanna delle violenze di Hamas e critica nei confronti delle recenti decisioni del governo israeliano. A riaffermarlo è stato il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervenuto a margine di un evento di Forza Italia a Noto. “Non condividiamo le ultime scelte del governo israeliano – ha dichiarato Tajani –. Lo abbiamo detto in tutti i modi possibili. Sappiamo che tutto è iniziato per colpa di Hamas, che ha gravi responsabilità, ma è tempo di lavorare per un cessate il fuoco duraturo e di rilanciare la prospettiva dei due popoli, due Stati, unica via per una pace stabile e duratura”.
Il titolare della Farnesina ha poi posto l’accento sull’urgenza umanitaria: “La popolazione civile è stremata, sottoposta da mesi a bombardamenti continui. Serve una tregua immediata, non solo per motivi politici, ma per soccorrere chi non può più resistere a questa spirale di violenza”.
‘Food for Gaza’
In questo contesto, Tajani ha rilanciato il ruolo dell’Italia con ‘Food for Gaza’, il progetto umanitario promosso dal nostro Paese per garantire l’ingresso di beni essenziali nella Striscia. “Un’iniziativa apprezzata da tutte le parti in causa, nata in collaborazione con l’Autorità nazionale palestinese e, inizialmente, con il sostegno del governo israeliano”, ha ricordato. Ma l’accesso degli aiuti umanitari italiani è ancora ostacolato: “Continuerò a insistere – ha detto Tajani – anche nei colloqui odierni con il ministro degli Esteri israeliano, affinché i nostri aiuti possano finalmente arrivare alla popolazione civile. Non possiamo restare in silenzio davanti alla sofferenza di donne, bambini e anziani”.
Tajani, nel suo intervento, ha ribadito che quella rimane “la soluzione ideale”. “Solo una convivenza tra due entità statali autonome e riconosciute può garantire sicurezza a Israele e dignità ai palestinesi”, ha aggiunto.
L’appello egiziano
A sostegno della necessità di una tregua si è espresso anche il Presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, intervenuto al vertice della Lega Araba a Baghdad. Il leader del Cairo ha rivolto un appello diretto al Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, affinché usi la sua influenza per ottenere un cessate il fuoco nella Striscia. “Invito il presidente Trump – ha detto al-Sisi – a fare pressione per porre fine ai combattimenti e ad assumere il ruolo di mediatore e garante di un futuro processo politico”.
Il presidente egiziano ha definito Trump “un leader capace di costruire la pace” e ha sottolineato che il suo intervento potrebbe essere determinante per avviare una nuova fase negoziale, dopo mesi di stallo e violenze crescenti.