domenica, 4 Maggio, 2025
Lavoro

Lavoro: a marzo calano gli occupati, salgono i disoccupati. Crescono solo i contratti stabili

Dati Istat: -16mila lavoratori in un mese, ma +450mila su base annua. I senza lavoro al 6%, tra i giovani tocca il 19%. S&P taglia le stime del PIL globale fino al 2027

A marzo 2025 il mercato del lavoro italiano registra un lieve rallentamento. Secondo i dati provvisori diffusi dall’Istat, il numero degli occupati scende di 16mila unità rispetto a febbraio, pari a un calo dello 0,1%. Una flessione contenuta, che però arriva dopo mesi di crescita e che coinvolge in particolare le donne, i giovani sotto i 35 anni, i lavoratori con contratti a termine e gli autonomi. In crescita risultano invece gli occupati tra gli uomini, gli over 35 e chi ha un contratto stabile. Il tasso di occupazione resta comunque fermo al 63,0%, confermando una tenuta complessiva del sistema.

La disoccupazione colpisce soprattutto uomini e under 50

Mentre cala il numero di chi ha un lavoro, cresce quello di chi lo sta cercando. Le persone in cerca di occupazione aumentano del 2,1% rispetto al mese precedente, pari a 32mila unità in più. Questo aumento riguarda solo gli uomini e chi ha meno di 50 anni. Il tasso di disoccupazione sale di un decimo di punto, raggiungendo il 6%. Ancora più marcato il dato tra i più giovani: tra i 15 e i 24 anni, la disoccupazione arriva al 19%, in crescita di 1,6 punti percentuali rispetto a febbraio.

Gli inattivi scendono leggermente, ma non ovunque

Gli “inattivi”, cioè coloro che non lavorano e non cercano attivamente un impiego, scendono leggermente: sono 11mila in meno tra febbraio e marzo. La riduzione riguarda soprattutto gli uomini e le persone tra i 35 e i 49 anni. Al contrario, aumentano le donne inattive e le persone in altre fasce d’età. Resta stabile il tasso di inattività al 32,9%, che indica la percentuale della popolazione tra i 15 e i 64 anni che non fa parte del mercato del lavoro.

Il confronto con l’anno scorso è ancora positivo

Guardando ai dati su base annua, il quadro appare più confortante. Rispetto a marzo 2024, gli occupati sono aumentati di 450mila unità, pari a una crescita dell’1,9%. Questo risultato positivo è trainato soprattutto dai lavoratori con contratto stabile, cresciuti di 673mila unità. Anche il numero degli autonomi aumenta, seppur in misura minore (+47mila), mentre i lavoratori a termine diminuiscono sensibilmente, con un calo di 269mila unità. Il tasso di occupazione è aumentato di quasi un punto percentuale in un anno.

I giovani fanno più fatica, crescono gli occupati over 50

Tra le fasce d’età, a soffrire di più sono i giovani. Gli occupati tra i 15 e i 34 anni sono in calo sia su base mensile sia annua. A marzo, nella fascia 15-24 anni, si perdono 20mila occupati rispetto al mese precedente, mentre tra i 25-34enni il calo è di 23mila. Al contrario, crescono gli occupati tra i 35 e i 49 anni (+24mila) e tra gli over 50 (+3mila), che rappresentano ormai una componente sempre più importante del mercato del lavoro. La disoccupazione tra gli over 50 scende dell’1,3%, mentre per i giovani tra i 15 e i 24 anni aumenta quasi del 10% in un solo mese.

Lavoro stabile in crescita, male i precari

L’analisi delle tipologie di contratto conferma una tendenza già osservata nei mesi precedenti. A marzo aumentano solo i lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato, definiti “permanenti” nei dati statistici. Crescono dello 0,4% rispetto a febbraio, raggiungendo i 16 milioni 560mila. In calo invece i lavoratori con contratto a termine (-2,4%) e gli autonomi (-0,3%). Su base annua, i contratti stabili segnano un aumento del 4,2%, mentre i contratti a termine calano del 9,4%. Questo dato evidenzia un cambio nella qualità dell’occupazione: meno precari, più lavoratori stabili.

Effetto positivo nel trimestre, occupazione in crescita

Nel confronto tra il primo trimestre 2025 e l’ultimo del 2024, l’occupazione è cresciuta di 224mila unità, pari a +0,9%. Aumentano anche i disoccupati (+0,5%), mentre gli inattivi diminuiscono in modo marcato (-1,7%, pari a 217mila in meno). Questo risultato suggerisce una maggiore partecipazione al mercato del lavoro e una dinamica complessivamente favorevole nel medio periodo.

S&P taglia le stime di crescita globale

In questo contesto, si inserisce anche una revisione al ribasso delle previsioni economiche a livello globale. Secondo l’agenzia S&P Global, l’introduzione di nuovi dazi commerciali e l’instabilità nei mercati stanno generando “uno shock al sistema”, con ripercussioni sulla fiducia delle imprese e sulla formazione dei prezzi. La crescita dell’economia mondiale viene ridimensionata per i prossimi anni. Per il 2025, la previsione scende al 2,7% (-0,3 punti rispetto alla precedente), per il 2026 al 2,6% (-0,4) e per il 2027 al 3,3% (-0,1). Anche le principali economie subiscono correzioni al ribasso: negli Stati Uniti la crescita prevista per il 2025 passa dall’1,5% all’1,0%, nell’Eurozona dallo 0,9% allo 0,8%, e in Italia dallo 0,6% allo 0,5%.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Italia sull’orlo dello svuotamento occupazionale

Stefano Ghionni

Reform UK trionfa nelle elezioni locali: Farage si proclama leader dell’opposizione

Ettore Di Bartolomeo

Germania e AfD: tra accuse di estremismo e tensioni internazionali

Paolo Fruncillo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.