martedì, 29 Aprile, 2025
Attualità

Mattarella: “Custodire i luoghi significa preservare l’identità e il futuro del nostro Paese”

Al Quirinale il Presidente omaggia i 50 anni del Fondo per l’ambiente italiano: “Una grande impresa culturale e sociale, capace di rianimare la memoria dei territori e rafforzare le virtù civili”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione dell' incontro con una delegazione del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione dell’ incontro con una delegazione del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano

È stato il Salone dei Corazzieri del Quirinale ieri mattina la location dentro la quale Sergio Mattarella ha accolto una delegazione del Fai celebrandone il cinquantesimo anniversario di attività. Un’occasione grazie alla quale il Presidente della Repubblica ha voluto rendere omaggio a un’organizzazione che, come ha sottolineato, “continua nell’opera di preservare e valorizzare tesori straordinari di arte, natura, storia, ponendoli a disposizione della nostra comunità”.

Il Capo dello Stato ha esordito ringraziando il Presidente del Fondo per l’ambiente italiano Marco Magnifico per il lavoro svolto e per le sue parole introduttive, riconoscendo il valore storico e sociale del cammino compiuto dal Fondo in mezzo secolo di impegno civile. Mattarella ha ricordato il lungo percorso compiuto dal Fai, a partire dai primi restauri (Cala Junco a Panarea, il Monastero di Torba) fino all’attuale, straordinario patrimonio di beni artistici, paesaggistici e naturali restituiti alla collettività.

“Lo spirito dei luoghi”

“Rianimare i luoghi”, ha detto Mattarella, “significa coglierne lo spirito, che è elemento intrinseco della loro bellezza e identità”. Con un richiamo al pensiero di Benedetto Croce, promotore della prima legge italiana sul paesaggio nel 1922, il Presidente ha ribadito come la conservazione dei paesaggi non sia solo tutela estetica, ma salvaguardia della memoria storica e culturale di una comunità: “Degradare il paesaggio significa indebolire le radici storiche”.

Un’eredità raccolta anche da Elena Croce, figlia del filosofo, che nel 1975 fu tra i fondatori del Fondo, ispirandosi a modelli anglosassoni come il National Trust britannico. Da allora, il Fai è cresciuto fino a diventare, nelle parole di Mattarella, “una grande impresa culturale e sociale”, capace di mobilitare esperti, volontari e semplici cittadini in nome della bellezza e della cultura.

Cultura come forza civile

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Marco Magnifico, Presidente del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Marco Magnifico, Presidente del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano

Nel suo intervento, il Capo dello Stato ha voluto ampliare il discorso sul ruolo della cultura nella costruzione dell’identità italiana. “L’Italia è il frutto di una intensa azione sviluppata nei secoli nella tutela del patrimonio culturale da parte degli Stati preunitari, un suggestivo mosaico composto pazientemente”. Una stratificazione di storie e civiltà che oggi rappresenta non solo motivo di orgoglio, ma anche la base su cui fondare il futuro, attraverso la conoscenza, il dialogo e il rispetto reciproco.

“La cultura”, ha ricordato, “genera capitale sociale, incontro, pace, sviluppo”.

Mattarella ha poi parlato della necessità di formare nuove generazioni che sappiano «trovare alimento nella storia» e «alzare l’orizzonte dello sguardo». Un invito a non limitarsi alla salvaguardia materiale dei luoghi, ma a coltivare una memoria viva, che alimenti la coscienza civica.

Ambiente e futuro

Ampio spazio è stato dedicato anche alla stretta connessione tra destino umano e ambiente naturale: “Non si tratta di imbalsamare luoghi”, ha precisato, “bensì di renderli risorse vive per la comunità”. Un’azione che il Fondo compie quotidianamente, in particolare nelle aree interne, nei piccoli centri e nelle isole minori, spesso colpite da spopolamento e abbandono. Il Presidente ha definito l’opera del Fai “una eccellente opera di ricucitura tra passato e futuro”, un modo per “abitare civicamente il territorio” e mantenere viva la rete della memoria sociale.

In questo senso, Mattarella ha evidenziato come il lavoro del Faisia anche un’azione di coesione sociale, che contribuisce non solo alla valorizzazione culturale, ma anche al rafforzamento delle virtù civili delle comunità.

Concludendo il suo intervento, il Presidente ha formulato un augurio al FAI“ il vostro impegno e grazie per quel che fate”.

L’omaggio filatelico

Il francobollo dedicato al FAI
Il francobollo dedicato al FAI

Alla cerimonia è stato anche presentato un francobollo celebrativo, emesso proprio ieri in occasione del cinquantesimo anniversario del Fai. Il valore postale, appartenente alla serie ‘Le eccellenze del patrimonio culturale italiano’, reca un’immagine altamente simbolica: l’uccellino bifronte, ispirato a Giano, che guarda contemporaneamente al passato e al futuro, accanto a tre colonne che richiamano il Tempio dei Dioscuri nella Valle dei Templi di Agrigento.

Un omaggio grafico ideato da Jean Blanchaert, che ben sintetizza la missione del Fai: custodire la memoria storica mentre si costruisce il futuro.

Il francobollo, stampato in duecentomilaventicinque esemplari dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, rappresenta un ulteriore riconoscimento ufficiale alla centralità dell’opera del Fondo nella vita culturale e civile del nostro Paese.

 

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