Un percorso da dove emergono tre parole chiave: mobilitazione permanente, coraggio e speranza. Sono i “valori” a cui la Coldiretti si ispira per l’Europa. “Questo lo slogan che ha accompagnato, insieme alle tradizionali bandiere gialle dell’associazione e da quelle blu dell’UE”, rivela la Confederazione, “la due giorni di Milano che ha dato il via alla serie di incontri che la principale organizzazione agricola d’Italia e d’Europa sta organizzando in tutto il Paese. Due giorni di ascolto e confronto per rinsaldare il legame tra Coldiretti e la sua base associativa in un contesto di grande incertezza economica e politica”.
I tre valori imprescindibili
Un patto che secondo la Confederazione assume ancora più valore in un periodo segnato da crisi globali, instabilità politica e incertezza economica, in cui il ruolo dell’Europa diventa cruciale. “Nel percorso”, spiega la Coldiretti, “emergono tre parole chiave: mobilitazione permanente, coraggio e speranza. Tre valori che guideranno le prossime battaglie per chiedere più scienza, più salute e più attenzione a produttori e consumatori”.
Import, servono più controlli
Durante la due giorni di Milano c’è stata la partecipazione di oltre 1300 persone da Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto, sono state messe in luce dal segretario generale Vincenzo Gesmundo e dal presidente Ettore Prandini, le principali sfide che il settore agricolo sta affrontando, evidenziando la necessità di interventi concreti per tutelare il lavoro degli agricoltori e garantire la competitività delle produzioni italiane. Tra i temi più sentiti, la concorrenza sleale alle frontiere, con la richiesta di un maggiore controllo sulle importazioni e il potenziamento delle mobilitazioni come strumento di pressione politica. “Centrale anche il ruolo del turismo rurale”, ricorda la Confederazione, “con la necessità di valorizzare il rapporto tra agricoltori e viaggiatori, abbattendo gli ostacoli burocratici che frenano lo sviluppo del settore”.
Coesione Europea necessaria
Durante e numerosi confronti tra associazioni e produttori è stato più volte ribadito il valore della coesione europea, oggi più che mai essenziale per rafforzare il posizionamento dell’agroalimentare. “All’Europa si chiede più coraggio, meno burocrazia e di essere più vicina alle richieste dei suoi popoli”, incalza la Coldiretti, “Un cambio di passo deciso nell’affrontare le sfide di questo momento storico, superando, come detto, il peso eccessivo della burocrazia, che finisce spesso per prevalere sulla politica nel determinare il destino dei cittadini e quindi degli agricoltori italiani ed europei.
Anche la zootecnia è stata al centro del dibattito, con gli allevatori che si sono confrontati con la dirigenza nazionale denunciando l’impatto delle recenti emergenze sanitarie, dalla peste suina alla lingua blu, che hanno messo in difficoltà intere filiere. Si chiede un ripensamento del sistema assicurativo, che oggi assorbe ingenti risorse senza offrire adeguate garanzie agli agricoltori”.
No alle lobby del cibo sintetico
“Altrettanto forte la preoccupazione per la crescente pressione delle lobby sul cibo sintetico, con il rischio che prodotti di laboratorio, finanziati da fondi riservati dell’UE, possano penalizzare il settore agroalimentare tradizionale”,. Per la Coldiretti c’è una priorità la “trasparenza e della tracciabilità per difendere il valore del vero Made in Italy”.
Innovazione, sostenibilità e aree montane
“Infine”, conclude la nota della Confederazione, “attenzione è data alla competitività dell’agricoltura di montagna e alle sfide della multifunzionalità, con la richiesta di strumenti efficaci per supportare le imprese locali.
È stato ribadito l’impegno per un’agricoltura sostenibile, innovativa e capace di rispondere alle esigenze del mercato, proteggendo al contempo la qualità e la sicurezza alimentare per i consumatori”.