lunedì, 6 Maggio, 2024
Economia

Fipe: agli esercizi pubblici mancano 193 mila lavoratori, aprire ai giovani

Comunicare con i giovani per far comprendere l’importanza del lavoro in particolare nel settore dei pubblici esercizi. È l’idea delle Federazione Fipe-Confcommercio per attrarre nuovo personale in un settore dove la carenza di lavoratori riduce o addirittura pregiudica le attività produttive.

Mancano 193 mila lavoratori

“La riforma del reddito di cittadinanza è certamente importante”, scrive la Fipe, “ma da sola non risolve i problemi del settore nel reperimento di competenze qualificate. Al momento infatti mancano all’appello 193mila persone rispetto al 2019, di cui 107mila posti di lavoro che prima della pandemia avevano un contratto a tempo indeterminato”.

La denuncia delle imprese

La Federazione spiega come ci sia la forte necessità di professionisti con esperienza nel settore.
“Esattamente le figure che oggi si fatica a trovare”, osserva la Fipe, “Secondo le previsioni del sistema Excelsior Unioncamere, infatti, le assunzioni programmate per il trimestre ottobre-dicembre sono 139mila ma il 56% delle imprese denuncia difficoltà nel reperimento a causa della scarsa esperienza e del ridotto numero di candidati”.

Formare i giovani

Da qui la doppia proposta di Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi: “Se si vuole invertire questo trend negativo”, spiega la Federazione, “occorre far conoscere ai giovani le reali potenzialità del settore. Mancano completamente quei percorsi di orientamento dedicati ai ragazzi delle scuole e ai giovani in generale, che al momento non sono informati sulle opportunità di lavoro e su quali prospettive di crescita professionale e salariale esistono nelle nostre imprese”.

Riqualificare il piano Gol

“Parallelamente”, aggiunge Fipe, “bisogna puntare sulla riqualificazione professionale. Il programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori) è un’opportunità per orientare i percorsi di riqualificazione professionale anche ai lavoratori in uscita da aziende di altri settori che chiudono o delocalizzano”.

Opportunità professionali

Per la Federazione i percettori di Naspi dovrebbero, infatti, essere inseriti in percorsi di re-skilling e di formazione, “per poter poi accedere a nuovi impieghi in nuovi comparti come quello della ristorazione che ha urgente necessità di recuperare i posti di lavoro persi nel corso dei due anni di Pandemia”. “A tal proposito, orientamento e riqualificazione sono strumenti necessari per restituire al settore”, conclude la Federazione italiana pubblici esercizi, “la capacità di fare innamorare le persone di un lavoro qualificante, gratificante che rappresenta una reale opportunità di vita e professionale e che contribuisce a costruire l’immagine del nostro Paese nel mondo”.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Confcommercio: prezzi dell’energia giù, inflazione in discesa. No ad entusiasmi l’economia resta ferma

Marco Santarelli

Confcommercio e Fipe: “I Comuni diano più spazi esterni ai locali”

Angelica Bianco

Alla Puglia il primato delle donne imprenditrici del Sud

Anna Garofalo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.