lunedì, 18 Novembre, 2024
Società

Ri-costruire la società della conoscenza

La “comunità educante” di cui spesso abbiamo letto in psicologia delle organizzazioni e delle relazioni ben presto dovrà fare posto ad una “leadership educante” che nelle università del Mondo chiamano “educational leadership” e “civic engagement”. La terza missione della conoscenza supera se stessa e si evolve in “quinta missione”. Lo sviluppo sostenibile è paradigma sociale ispiratrice che ha punti rilevanti nel rispetto dell’Umanità, è la road map del futuro e del “tempo che verrà”. Costruiamo “oggi” una “generazione dell’impegno” che abbia nel progresso e nel futuro “inclusivo”, “sostenibile” e “accessibile” la visione maritainiana delle reti del sapere verso una “alleanza per la persona”. Il management delle relazioni sociali ed istituzionali cosi come lo abbiamo inteso rimane vitale nelle sue radici ma si “ri-genera” nei temi e obiettivi perchè un nuovo Mondo sta per nascere dopo la crisi pandemica, bellica, energetica con alle porte le sfide della transizione verde e della trasformazione digitale.

Come spesso già detto, l’Agenda 2030 sullo Sviluppo Sostenibile è l’Appello ai Popoli, è il tempo dell’armonia civica e dell’amicizia sociale, è formazione di “Umanesimo sociale” per tutti e per tutte le età. La “Generazione dell’Impegno” è la declinazione dell’Agenda 2030 come realizzazione del “modello di sviluppo” che ha come orizzonte il 2050 superando le diseguaglianze e mettendo al centro il lavoro, il digitale, le città, la società della conoscenza, la lotta alla povertà, la parità di genere, in sintesi “la persona”.

La “re-sustainability” (ri-sostenibilità) integrata con il “re-devolopment” (ri-sviluppo) è il più alto senso di responsabilità “umana” del tempo che abbiamo da vivere con tutte le sue difficoltà per ridisegnare un “futuro a misura di persona”. Significa riannodare i fili della “carta della trans-disciplinarietà” redatta da Basarab Nicolescu, Edgar Morin e Lima De Freitas, oltrepassando le barriere della inter-disciplinarietà e della multi-disciplinarietà. Portare l’umanesimo sociale nella “nuova terza missione” della conoscenza, vuole essere espressione dell’attitudine del nostro tempo di condurre la scienza e le sue conoscenze al di là dei confini nei quali il sapere settorializzato tende a rinchiuderle.

Ciò include anche una “dimensione etica, perché, in un’epoca di grandi progressi della conoscenza, la mancanza di dialogo e di circolazione dei saperi accresce la disuguaglianza fra quelli che posseggono tali conoscenze e coloro che ne sono sprovvisti. (citz. dalla Carta della Trasdisciplinarietà). L’Umanesimo sociale che con i suoi valori di uguaglianza, cooperazione, solidarietà, tensione verso il cambiamento, inclusione delle diversità, emancipazione dei più deboli e degli oppressi si declina nell’ “umanesimo dell’impegno”. E potremmo dire che abbiamo dato un contributo alla “scuola di umanesimo sociale” e visto sorgere l’alba della “quinta missione della conoscenza”. “L’ultimo obiettivo costruire un mondo più umano” (Premio Nobel Esther Duflo’).

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