La siccità sta già impattando sulle rese agricole nazionali. Per questa ragione, Confagricoltura ha chiesto al governo di assumere tutte le iniziative necessarie per mettere le aziende agricole nelle condizioni di assicurare almeno i livelli produttivi ordinari. È stato questo il primo punto all’ordine del giorno della riunione della Giunta confederale che ha preso in esame l’attuale situazione degli ambiti territoriali e ha iniziato a elaborare una prima indicazione dei danni provocati dallo stress idrico, in corso ormai da mesi. Lo studio dell’impatto climatico sulle produzioni è iniziato incontrando tutte le strutture territoriali di Confagricoltura. Il primo calcolo attendibile è relativo ai cereali. Secondo le stime di Palazzo Della Valle, la siccità colpirà i raccolti di grano duro e tenero che registreranno una flessione calcolata tra il 15 e il 20%. “Se la situazione meteorologica non cambierà e se non verranno introdotti i provvedimenti necessari, gli effetti si estenderanno anche ad altre colture. Dall’ortofrutta al mais, fino alla produzione di uva e olive. Nessuna esclusa – sottolinea Confagricoltura -. Non dimentichiamo che il settore primario sta già affrontando un periodo molto complicato per l’eccezionale crescita dei costi di produzione dovuta all’invasione dell’Ucraina. Se il governo non si attiverà in tempi stretti, la perdita di produzione potrà avere impatti negativi anche sulla spesa alimentare degli italiani”.