La possibilità di accedere a un fascicolo elettronico relativo ai propri contenziosi giudiziari in corso, in molti stati d’Europa o di partecipare da remoto a un’udienza mediante una teleconferenza, è ancora una fata morgana, così come – in ambito penale – vittime e imputati non possono accedere ad una banca dati digitale che dia loro contezza dello stato del procedimento.
Sebbene siano già stati profusi notevoli sforzi, resta ancora molto da fare sia a livello nazionale sia europeo per rafforzare ulteriormente la resilienza dei sistemi giudiziari e la loro capacità di lavorare online. In questo senso va la proposta di Regolamento sulla digitalizzazione della cooperazione giudiziaria su cui si è appena espresso il CESE, il Comitato economico e sociale europeo, organo consultivo dell’UE con sede a Bruxelles.
Il parere del CESE
La proposta, oggetto di un primo scrutinio da parte della sezione Occupazione, Affari Sociali e Cittadinanza del Comitato e adottata poi il 19 maggio dall’Assemblea Plenaria, delinea un sistema costituito da apparati informatici e punti di accesso interoperabili che operano sotto la responsabilità e la gestione di ciascuno Stato membro, con un punto di accesso elettronico europeo sul portale europeo della giustizia elettronica utilizzabile da ogni persona fisica e giuridica.
Nel suo parere, adottato all’unanimità il 19 maggio, relatore l’italiano Maurizio Mensi (rappresentante della CIU-Unionquadri, parte sociale membro del CNEL), il Comitato ha espresso sostegno e apprezzamento per la proposta della Commissione, evidenziando tuttavia la necessità che siano fornite garanzie su taluni aspetti
I rilievi del Comitato Economico e Sociale
Una particolare attenzione è stata richiesta, ad esempio, riguardo alla sicurezza della tecnologia utilizzata. Insieme alla riservatezza, infatti, la garanzia di un impianto tecnologico sicuro rappresenta, a parere del CESE, un elemento essenziale, data la natura sensibile delle udienze che si svolgono in tribunale. A ciò si aggiungono il rispetto delle regole in tema di protezione dei dati personali insieme alla sicurezza dei dati e dei sistemi coinvolti.
In definitiva, gli strumenti di comunicazione digitale tra organi giurisdizionali e autorità competenti degli Stati membri contribuiscono senza dubbio ad una migliore efficienza dei sistemi giudiziari riducendo ritardi e oneri amministrativi, accelerando lo scambio di informazioni tra autorità, aumentando la semplificazione e riducendo tempi e costi per la trattazione delle cause, in tal senso aumentando la competitività del sistema socio-economico.