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Attualità

Intervista esclusiva di Giovanni Malagò alla Discussione: Giovanni Malagò:” Lo sport, maestro di vita. Il Coni, un modello, che il mondo ci invidia”

Milano 13 maggio 2021
CONI, assemblea elettiva.
© foto di Simone Ferraro2019

Presidente Malagò complimenti, è stato rieletto alla Presidenza del Coni per la terza volta con un risultato assolutamente indiscusso e delle premesse uniche sia dal punto di vista di voti ottenuti, che della composizione della giunta. Infatti è una giunta giovane con presenze femminili; un messaggio importante ed etico…vogliamo parlarne?
Cinque donne in Giunta di cui due Vice Presidenti è un segnale meraviglioso. Qualcuno lo ha forse dimenticato, ma ho voluto fortissimamente l’introduzione di questi nuovi criteri di elezione che garantiscono la rappresentanza di genere diverso, almeno il 30%, in tutti i Consigli Federali e, in ambito CONI, l’elezione, in Giunta, di almeno 4 membri su 13 di genere diverso e, in Consiglio Nazionale, di 10 su 28. Ne è uscito un risultato strepitoso. In Giunta abbiamo 5 donne: una campionessa del mondo come Antonella Delcore, Manuela Maccarani, il ct più vincente del nostro Paese, Norma Gimondi che è una storia del ciclismo e non solo per il suo cognome, abbiamo inoltre come Vice Presidente Vicario, una campionessa dell’atletica come Silvia Salis, e come Vice Presidente Claudia Giordani, anche lei con la sua storia di sport e di dirigente, in rappresentanza della città Olimpica di Milano e degli sport invernali. Queste donne sono in Giunta perché sono state elette e se lo meritano, non perché è stato regalato loro qualcosa. Abbiamo una squadra compatta, – donne e uomini capaci in rappresentanza di tutte le anime del nostro mondo – pronti ad affrontare tutte le sfide che abbiamo dinanzi a noi.  

Lo sport ad ogni livello racchiude molti valori, è integrazione sociale, beneficio salutare, agonismo, ambizione, competizione e anche generosità e solidarietà. Lei quale declinazione preferisce dello sport?Lo sport è tutto questo e molto altro. È passione, tenacia, lo sport ti insegna a rialzarti dopo una sconfitta, a porti nuovi obiettivi. Lo sport è fonte di ispirazione, soprattutto in momenti difficili come quelli che stiamo vivendo. Precorre i tempi, è identità, integrazione, partecipazione, appartenenza, rispetto dei valori, lealtà, meritocrazia. Lo sport, quello vero, pulito e autentico, è la parte bella del nostro mondo e della nostra società.  

La sua visione futura dello sport in Italia. Quali le indicazioni programmatiche per le Olimpiadi di Tokio e quelle invernali Milano-Cortina che vedranno l’Italia fulcro del mondo?
Sono due edizioni completamente diverse, ma entrambe uniche. Tokyo 2020 rappresentano i Giochi della ripartenza, della speranza, della forte volontà di riappropriarci, per quanto possibile, della nostra vita pre-Covid 19. Saranno i Giochi dell’incontro, dopo due anni in cui abbiamo eretto dei muri ai nostri confini e delle barriere ai nostri gesti. Milano Cortina 2026 saranno, invece, i Giochi dell’orgoglio di essere italiani, una vetrina del nostro Paese che, dalle nostre montagne alle altre località racchiuse in due Regioni e due Province Autonome, si apre sul mondo. La fiamma olimpica tornerà in Italia dopo Torino 2006, per una straordinaria terza edizione dei Giochi Invernali: è il giusto riconoscimento per le nostre capacità organizzative e il prestigio di cui godiamo in ambito sportivo. Saranno cartolina unica che, speriamo, ispiri il nostro Paese e aiuti i nostri giovani a trovare e costruire un futuro migliore nello sport e grazie allo sport.

La sua elezione dimostra che la compattezza sia importante in ogni settore e quindi anche nello sport. Quale il suo messaggio per i lettori?
Sono orgoglioso di aver ricevuto un riconoscimento elettorale così forte e, al tempo stesso, sono consapevole dell’importanza del ruolo che avrò l’onore di ricoprire per i prossimi quattro anni. Il mondo dello sport mi avrà sempre al suo fianco. L’alto livello ci ha sempre ben rappresentato nel mondo, i risultati ci sono sempre stati e il modello CONI è un modello invidiato e studiato all’estero. Questa pandemia, però, ha messo in ginocchio le nostre associazioni e società sportive che rappresentano la colonna vertebrale del nostro sistema. Il loro grido di dolore non passa inosservato, dobbiamo affrontare uniti questa sfida. Ne va della nostra sopravvivenza, dobbiamo salvaguardare la base. Perché senza base non avremo i campioni che, ogni giorno, fanno sventolare il Tricolore sui podi di tutto il mondo.   

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