sabato, 20 Aprile, 2024
Economia

Superbonus 110%: ABI, misura importante ma necessaria stabilità e semplificazioni

Il Superbonus 110% è una misura di incentivazione introdotta dal D.L. “Rilancio” 19 maggio 2020, n. 34, che punta a rendere più efficienti e più sicure le nostre abitazioni. Il meccanismo prevede che gli interventi possano essere svolti anche a costo zero per il cittadino. Ma il superbonus 110% non ha trovato spazio nel maxiemendamento al Decreto sostegni bis. Nessuna proroga al 2023 della sua scadenza, pur se voluta praticamente da tutti i partiti di maggioranza, oltre che da imprese, banche e sindacati. Non solo, è stata bocciata la proposta di ampliare l’agevolazione ad alberghi, imprese e professionisti. Sulla sua scadenza e resta in piedi la ”promessa” del Governo di una proroga al 2023 da formalizzare in autunno con la prossima legge di Bilancio.

 

I numeri attuali

A fine aprile erano circa 13.000 gli interventi attivati dal superbonus, per un ammontare di oltre 1,6 miliardi di euro, di cui solo il 9,8% di questi interventi si riferisce ai condomìni. Circa un terzo degli interventi attivati dal superbonus sono localizzati in tre sole regioni: Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. Anche se il numero di nuovi cantieri sembra finalmente accelerare, mancano all’appello i grandi edifici. Di fatto, il superbonus resta per molti un obiettivo difficile da raggiungere. Pesano i tanti ostacoli pratici, dai preventivi alla progettazione, dalla cantieristica ai rapporti con le banche.

 

Proroga inserita nel PNRR

Il compromesso raggiunto dal governo Draghi è stato quello di inserirlo nel Piano di Ripresa e Resilienza. Nel PNRR trasmesso a Bruxelles, infatti, è prevista una estensione temporale dei benefici fiscali a seconda che si tratti di interventi effettuati da persone fisiche, da condomini o da IACP, i più avvantaggiati. Il superbonus, sarebbe così finanziato con fondi nazionali fino al 31 dicembre di quest’anno, ma coperto con le risorse europee del Recovery Fund dal 2022 in poi.

 

Le richieste delle banche

Attualmente, ad intralciare l’iter del superbonus, gestione dei crediti compresa, è proprio l’alea sui tempi: in un condominio, dalla prima ipotesi al via libera ai lavori, possono passare anche più di sei mesi. Alcune banche per prudenza, non conoscendo l’orientamento di Bruxelles, preferiscono oggi non impegnarsi ad acquistare crediti relativi a lavori da completare o eseguire nel 2022. “Considerato che lo scopo del beneficio è di favorire gli interventi di efficientamento energetico e di conseguire la ‘transizione verde’ dell’edilizia privata – ha dichiarato Giovanni Sabatini, Direttore Generale ABI, in parlamento – la chiave di successo della misura risiede nella sua stabilità e semplificazione. In tal senso, sarebbe utile estenderne la durata ad una o più annualità successive al 2022. Per ampliarne gli effetti positivi sarebbe poi opportuno estendere il superbonus all’intero patrimonio immobiliare – ha aggiunto Sabatini -, favorire la nascita di compratori di ultima istanza e prevedere un iter più semplice per correggere gli errori fatti sulla piattaforma ad hoc dell’Agenzia delle Entrate per la gestione del processo di cessione dei crediti”.

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