giovedì, 28 Marzo, 2024
Regioni

Scoma “IV riparte dalla Sicilia, su sindaco Palermo diremo la nostra”

PALERMO (ITALPRESS) – Italia Viva è pronta a rilanciarsi, a partire dal Sud Italia, nello specifico dalla Sicilia. Un progetto ambizioso e particolarmente caro al leader Matteo Renzi che – confrontandosi sulle linee generali nel corso dell'assemblea nazionale del partito – ha parlato di una primavera di riformismo, contenuti che partono dalla sfida tra moderati e populisti. "E' chiaro che tutto questo accende un dibattito politico e che porterà sia ad ottobre, che quattro – cinque mesi dopo, ad aprire per le regionali alleanze che si formeranno sui contenuti – ha detto all'Italpress Francesco Scoma, deputato nazionale di Italia Viva e componente dell'Ufficio di presidenza della Camera -. Italia Viva, essendo comunque presente in Sicilia con numeri positivi ed essendo il primo partito al Comune di Palermo, ha nel prossimo futuro il 'diritto' di dire la sua e poter essere uno dei partiti che possa esprimere il candidato sindaco del capoluogo siciliano". Per il partito nato nel settembre 2019 l'obiettivo è quello di discutere di temi reali e non fermarsi semplicemente al populismo: "Si è parlato in passato anche di una federazione tra centristi – dice Scoma -, che tra l'altro non reputo una cosa sbagliata, cioè tra tutti quelli che non si sentono troppo di sinistra o di destra e che vogliono lavorare insieme per creare quella parte viva di possibilità di lavorare per creare quello che una volta era il centro, anche se ora lo chiamerei diversamente, su temi che sono importanti per la Sicilia. Questioni non soltanto legate ai contenuti populisti, come il reddito di cittadinanza, giusto processo, prescrizione, giustizia. Temi di carattere generale che oggi devono essere affrontati. Su queste riforme Italia Viva farà certamente la sua battaglia – ha sottolineato Scoma -. Oggi è prematuro dire chi sono i nomi, i cognomi o i simboli di questi partiti: noi ci candidiamo ad essere un polo attrattivo di chi si riconoscerà in questi ideali e su queste sfide e sui contenuti del riformismo, proprio questa sfida tra moderati e populisti". Parlando nello specifico della Sicilia, l'opportunità per il rilancio, lo sviluppo e ammodernamento dell'intera regione è da cogliere, alla luce delle risorse che arriveranno dal Recovery Fund: "La sfida è questa, è un problema che investe tutti – ha spiegato il deputato di Italia Viva -. Questo evento straordinario, causato purtroppo dalla pandemia che certamente non poteva essere prevista, dà la possibilità di una ricrescita 'post disastro', una ripartenza che dovrebbe ridare una boccata di ossigeno per il rilancio. Noi siamo sicuramente per i fatti reali. Per noi vale di più uno 'sblocca cantieri' che il reddito di cittadinanza. Se mettiamo denaro e sblocchiamo i cantieri ripete l'economia, mentre col reddito di cittadinanza abbiamo investito una barca di denaro e ci siamo resi conti che solo un decimo di quelli che lo percepiscono hanno trovato occupazione. Non penso possa essere una misura portata alle lunghe. E' una misura tampone che nel prossimo futuro dovrà essere fortemente ridimensionata". Nessun nome per il candidato sindaco di Palermo, ma la consapevolezza di Scoma è quella che a prescindere da chi sarà, il lavoro da svolgere sarà tanto: "Registro che in questi ultimi anni la città è piombata in un degrado assoluto – ha specificato l'esponente di Italia Viva -. Le motivazioni saranno certamente valide ma credo che oggi il cittadino palermitano chieda ben poco, se non le regole principali del vivere normale, chiede la normalità. Potere seppellire i propri cari in maniera decorosa e non lasciare 2mila bare al cimitero, chiede di poter camminare sui marciapiedi senza le buche, avere tolta l'immondizia per strada, siamo pieni di lavori che hanno ingabbiato la città. Per questo dico sblocchiamo i cantieri. Io non credo che la soluzione di continuare con il tram possa essere ottimale per questa città e credo che non lo potrà fare questa amministrazione, perché credo che la responsabilità – se continuare o no – sarà del nuovo corso". Non solo le amministrative ma anche le regionali. La Sicilia nei prossimi mesi sarà chiamata a decidere e programmare il proprio futuro. Ma prima bisogna portare a compimento tutto quello che c'è già in atto, come la manovra finanziaria, che al momento va avanti a passo di lumaca: "Tutte le finanziarie sono vissute con grande trepidazione e difficoltà, ciascuno prova a tirare acqua al proprio mulino, al proprio territorio o comunque cerca di essere più utile al proprio spazio politico, ognuno cerca di attestarsi qualcosa che possa essere riconosciuta a chi l'ha fatta – ha ammesso Scoma -. Non vedo grandi interventi utili a lenire il disagio che vive la realtà siciliana. Vedo una grande difficoltà da parte degli uomini preposti a organizzare nel modo migliore la cosa che in questo momento è più necessaria, cioè una corretta distribuzione dei vaccini. Le code che abbiamo visto l'altro giorno davanti la fiera del mediterraneo non ci fanno onore". "Servirebbero soluzioni organizzative migliori – spiega Scoma – poi dai numeri che ho letto non vedo grandi ristori previsti per le categorie che sono state costrette a sacrifici enormi, a chiudere o addirittura a chiudere per sempre. Mi sarei aspettato, o comunque mi aspetterei visto che è ancora in corso, uno sforzo maggiore con dei ristori che possano andare incontro alle categorie che in questo anno hanno visto prosciugarsi i propri risparmi o indebitarsi per rimanere in piedi. Poi, probabilmente, servirebbe un'organizzazione migliore per gli investimenti che la Sicilia dovrà fare nel suo contesto generale – ha concluso il deputato di Italia Viva -. Credo sia fondamentale affrontare questi temi". (ITALPRESS). mra/spf/sat/red 21-Mar-21 12:58

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