sabato, 27 Aprile, 2024
Salute

Coronavirus, il ruolo chiave dei pediatri nella lotta al virus

“Per le vaccinazioni contro il Covid-19 ci sarà bisogno dei Pediatri di Famiglia e la Medicina del Territorio sarà chiave di volta per costruire la Sanità del futuro. In queste ore siamo riusciti a più che raddoppiare le risorse contenute nel Recovery Fund, inizialmente individuate in 9 miliardi di euro. Cosi’ vogliamo chiudere definitivamente la stagione dei tagli e aprire quella degli investimenti”. Queste sono state le parole del Ministro della Salute Roberto Speranza in apertura del webinar “A me il braccio, please. Vaccinare contro il Covid-19 gli operatori sanitari”, realizzato dalla Federazione Italiana Medici Pediatri.

“Ci siamo sin da subito resi disponibili a occuparci di tutte le somministrazioni previste nel Calendario vaccinale dei bambini e anche di quelle contro il Covid-19 – ha ricordato il Presidente della FIMP Paolo Biasci – ma dobbiamo essere messi in condizione di farlo in sicurezza, per noi e per i nostri pazienti: il contagio corre soprattutto sul territorio. L’accordo sui test rapidi ci ha visto in prima linea con una risposta rapida ed efficace: un significativo 60% dei Pediatri di Famiglia si e’ organizzato nel proprio studio per effettuare i tamponi, ma anche gli altri non sono stati da meno organizzando la propria disponibilità in strutture individuate con le Aziende Sanitarie.
Siamo pronti, con senso di responsabilità, a fare la nostra parte per liberare dai centri vaccinali le professionalità destinate alla somministrazione a quelli che sono stati individuati come segmenti di popolazione a rischio. Ringraziamo il Ministro per la sua volontà di favorire la vaccinazione dei Pediatri di Famiglia come categoria prioritaria”.

“Le strategie di vaccinazione vedono operatori sanitari e persone vulnerabili come categorie prioritarie – ha ricordato il Direttore del Dipartimento Prevenzione del Ministero della Salute Giovanni Rezza – ma non appena avremo la disponibilità di un numero maggiore di dosi, coinvolgeremo altre figure. I pediatri non sono entrati in questa fase perché tutti i trial del vaccino contro il Covid-19 sono stati realizzati su popolazione di eta’ superiore ai 16 anni, quindi i loro assistiti in un primo momento saranno fuori dalla campagna”. Al webinar ha partecipato anche il Commissario Straordinario per l’Emergenza Coronavirus.

“Ringraziamo i Pediatri di Famiglia per il contributo dato e che continuano a dare nel contrasto alla pandemia – ha affermato Domenico Arcuri -. Questa battaglia si vince insieme, in un lavoro coordinato e coeso verso l’obiettivo: uscire dal tunnel nel quale siamo costretti da quasi un anno. Il virus continua essere pericoloso ma abbiamo imparato come affrontarlo. In attesa di un numero maggiore di dosi, abbiamo una macchina che consente di non conservare in magazzino una dose per un minuto in più del necessario. Dobbiamo prepararci a una disponibilità maggiore e a una crescente capacita’ di somministrazione. E qui senz’altro entrerà in campo la Pediatria di Famiglia. Noi vacciniamo su un programma approvato dal Parlamento. Le persone che hanno per ragioni professionali l’esposizione al contagio più alta e che stanno in prima linea devono essere messe in sicurezza subito: fra queste ci siete anche voi. Mi occuperò di garantire che i Pediatri di Libera Scelta e i Medici di Medicina Generale vengano vaccinati nel minor tempo possibile, compatibilmente con le dosi disponibili. Sulla campagna di somministrazione, non avrebbe senso non coinvolgervi: siete una risorsa che può occuparsene, avete la prossimità territoriale necessaria e vi occupate di persone che non hanno altre relazioni sanitarie. Sono sicuro che continuerete a dare il vostro contributo e che potremo andare insieme verso l’obiettivo di somministrare entro l’autunno 120 milioni di dosi di vaccino. Non considerarvi parte del nostro esercito sarebbe davvero scellerato”.

“Risponderemo senz’altro, con forza e tempestività, all’appello del Commissario Arcuri – ha concluso il Presidente Biasci -. La Legge di Bilancio che ha finanziato i fondi per l’assunzione di personale in studio ci permetterà di dare il nostro contributo già in questa fase. Siamo lieti che i 55.000 presidii del Servizio Sanitario Nazionale, tra Pediatri di Libera Scelta e Medici di Medicina Generale, non vengano dimenticati in una visione prospettica dell’epidemia. Date le importanti risorse di cui il SSN dispone, siamo soddisfatti delle risposte date oggi sulla Medicina del Territorio. Vogliamo assumerci delle responsabilità, a partire dalla collaborazione sull’esecuzione delle vaccinazioni del Calendario vaccinale. Cosi’ da liberare fin da subito risorse dei servizi territoriali da dedicare alla copertura delle persone a rischio. Chiediamo solo di essere messi nelle condizioni di farlo”.

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