martedì, 19 Marzo, 2024
Lavoro

Smart Working: Castelli (Utilitalia) “Regole che possano essere sinergiche tra aziende e lavoratori”

L’evoluzione dello smart working con le nuove esigenze legate al periodo della pandemia e un focus sul cambiamento delle modalità di lavoro in particolare nel settore elettrico e sul ruolo ricoperto dalle tecnologie digitali. Sono i temi al centro dell’indagine del Politecnico di Torino presentata nel corso del webinar organizzato da Utilitalia, Elettricità Futura e Terna. L’iniziativa online è stata occasione di dibattito tra imprese, sindacati e università per un confronto sull’impatto delle nuove modalità di lavoro.

Per Michaela Castelli, presidente di Utilitalia, l’incontro ha rappresentato una “finestra di osservazione”, utile per “una fotografia dell’esito di una situazione straordinaria che ha accelerato un percorso che tutte le aziende avevano iniziato come progettualità”. Concludendo l’evento, la presidente di Utilitalia ha accolto “l’idea di avviare un osservatorio che possa fare evolvere anche la raccolta di questi dati”.

Castelli ha sottolineato alcuni temi legati allo smart working come “una diversa gestione degli spazi” e del tempo e una “riformulazione dei processi organizzativi”. Tante tematiche che per la presidente di Utilitalia dovranno essere coniugate con “il fatto di migliorare la qualità dei servizi che offriamo ai nostri clienti. Una sfida – ha aggiunto – che ci porterà a lavorare nei prossimi mesi, e probabilmente anni, per definire un sistema chiaro di regole che possano essere sinergiche tra aziende e lavoratori”.

I risultati dello studio sono stati presentati Paolo Neirotti, docente al Politecnico di Torino. L’indagine è stata condotta intervistando alcune imprese del settore con l’obiettivo di cogliere quali “effetti rimarranno”, ha spiegato Neirotti illustrando alcuni cambiamenti emersi con la pandemia.

“Il lavoro da casa nasce per dare una zona di conforto alle persone ma può essere anche un attivatore di situazioni di intensificazione di lavoro”, ha evidenziato, indicando poi alcuni gap emersi come quelli relativi a competenze soft, digitali e di leadership ma anche divari di genere e di accesso alla banda larga. Le sfide individuate dallo studio sono “modularizzare i processi di lavoro e misurarne in modo più granulare le prestazioni”, una “revisione dei meccanismi di retribuzione” e l’aumento della responsabilità e dei livelli di coinvolgimento delle persone.

Lo studio “intende avviare un dibattito sulla ‘nuova normalità’ del lavoro”, ha sottolineato il presidente di Elettricità Futura, Agostino Re Rebaudengo. “Il settore elettrico – ha continuato – può ancora una volta avere un ruolo di anticipatore, ma l’auspicio è che la cultura e l’efficacia dello smart working crescano non solo in tutti i settori industriali ma anche nella pubblica amministrazione”.

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