venerdì, 19 Aprile, 2024
Manica Larga

Questa è l’acqua

Il Covid? Una trappola. Se infatti la pandemia ha azzerato anni di progresso, dall’altro ha aumentato le sacche di estrema povertà. Una questione che si fa via via sempre più morale alla luce delle future difficoltà di accesso al vaccino, quando questo sarà pronto, fa notare Bill Gates. 

Il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Kristalina Georgieva, ha spiegato come stanno le cose: “L’FMI stima la perdita della pandemia per l’economia globale in circa 12 trilioni di dollari nel 2020-21. (…) La crescita nelle nazioni a basso reddito quest’anno sarà ferma, rispetto al 5% dell’anno scorso”. 

Perciò, se non verranno prese misure urgenti per prevenire che il divario tra paesi ricchi e paesi poveri si allarghi, il risultato sarà quello di perdere una generazione. Scrivendo per il Guardian, la Georgieva ha infatti sottolineato: “Proprio come le persone con un sistema immunitario debole sono più vulnerabili al virus, così i paesi a basso reddito con fondamentali deboli sono più inclini ai suoi effetti economici.” 

La Banca Mondiale, dal canto, suo conferma come il rischio di erodere capitale umano sia più di una previsione. Victoria Kwakwa, a capo dell’area Asia orientale e Pacifico, ha spiegato al Financial Times che il Covid non solo ha colpito chi era in maggiore difficoltà, ma che creerà nuovi poveri. Per esempio, a causa delle chiusure delle scuole, “lo studente medio della regione potrebbe dover affrontare una riduzione del 4% dei guadagni previsti per ogni anno della sua vita lavorativa”, che su larga scala porterebbe a una riduzione della crescita della regione nel prossimo decennio pari a 1 punto percentuale ogni anno. 

In altri termini, si parla di futuro. Per questo, “I governi di tutto il mondo devono dare la priorità ai propri figli quando si tratta di decisioni su riapertura e finanziamenti”, ha ammonito l’ Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, Josep Borrell a margine di un evento organizzato in collaborazione con UNICEF. Saranno infatti loro la base di ogni futura economia. 

Quattro quindi i fronti su cui lavorare, suggerisce la Georgieva: salute in testa, con particolare attenzione agli anziani e alle fasce più deboli; poi, attenzione massima a settori che costituiscono i maggiori centri di spesa, come l’istruzione; tre, eliminazione della corruzione; quattro, transizione verso un’economia green e quindi più resiliente; e infine, aumento del sostegno da parte dei paesi ricchi perché.

Tutto ciò però non basta senza uno sforzo che parta dal basso. Ovvero, questo passaggio dovrebbe essere accompagnato da un vero e proprio cambio di mentalità da parte ciascuno di noi. Parliamo di nord e sud di un mondo che la pandemia, altro che la globalizzazione produttiva, ha reso piccolissimo. Perciò, perché tutto si tenga insieme occorre provare a essere ognuno fratello dell’altro lasciando fuori, quella si, l’indifferenza. 

E di indifferenza collettiva ci parlò David Foster Wallace con un celebre discorso tenuto in occasione di una cerimonia di laurea al Kenyon College. Ed è qui che educazione ed essere umano si incontrano. “Ci sono due pesci che nuotano e a un certo punto incontrano un pesce anziano che va nella direzione opposta, fa loro un cenno di saluto e dice: ‘Salve, ragazzi! Com’è l’acqua?’. I due pesci più giovani nuotano un altro po’ ancora, poi uno guarda l’altro e fa: ‘Che cavolo è l’acqua?’”.

Medici e personale sanitario di tutto il mondo ci hanno offerto una risposta: l’acqua è questione di vita o di morte. Per cui tocca adesso anche a noi prenderci cura del prossimo e delle cose importanti. Facciamo presto.

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