sabato, 20 Aprile, 2024
Lavoro

Scuola: Anief “smart working personale e tutelare lavoratori fragili”

“Necessario abolire l’articolo 32, comma 4 del Decreto Legge n. 104/2020 per consentire anche a docenti, educatori e Ata di poter accudire i figli eventualmente posti in quarantena, senza dover ricorrere al congedo straordinario e alla riduzione del 50% dello stipendio, e della necessità di attivare il tavolo presso il ministero dell’Istruzione per la firma del contratto integrativo e disciplinare le modalità della didattica a distanza come previsto dalla legge”.

Queste le richieste del presidente Anief Marcello Pacifico presentate al Ministero del Lavoro, durante l’intervento quale delegato Cisal di cui è uno dei segretari confederali, insieme a Gian Mauro Nonnis, vicepresidente Anief, dopo l’intervento nei giorni scorsi presso il Ministero della Funzione pubblica. “A pochi giorni dalla prima apertura delle scuole, infatti, sono già alcuni gli istituti che hanno disposto la chiusura di classi, plessi o di interi edifici a causa della presenza di alcuni tra alunni e personale scolastico positivo al Covid-19, mentre la DAD rimane uno strumento utilizzato in parecchie scuole per consentire il distanziamento.

Ma dal 6 giugno, dopo quasi quattro mesi, nonostante le diverse richieste di Anief, ancora non si è attivato presso il ministero dell’Istruzione il tavolo per la firma del contratto integrativo previsto dalla legge n. 41/2020”.

“La legge – commenta Marcello Pacifico – in verità già esiste e rimane da definire col contratto sia la parte giuridica, che deve essere immediata, sia la parte economica stanziate le coperture necessarie. Restano da definire, inoltre, una serie di parametri.

Ad esempio, la sicurezza sul luogo di lavoro risulta a carico della parte datoriale anche nella modalità agile e in telelavoro, senza che nessuna norma assicuri il datore di lavoro sulla reale condotta del lavoratore. E anche in modalità agile e in remoto devono essere garantiti il diritto alla disconnessione, la fascia oraria di lavoro, i periodi di malattia, il diritto al riposo giornaliero, i diritti sindacali, i parametri della premialità, l’inquadramento dei lavoratori fragili che non possono essere demansionati e quindi obbligati a prendere forme di esonero dal servizio quali la malattia, ora come ora superati gli attuali limiti contrattuali rischiano il licenziamento. Anche peggio va ai dipendenti a tempo determinato, che se non possono prendere servizio per motivi di quarantena non possono nemmeno avere la conferma del contratto”, conclude. (Italpress)

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