venerdì, 25 Luglio, 2025
Europa

Dazi. Ue e USA alla ricerca di un accordo. Senza una intesa l’Unione pronta a tassare i beni americani per 93 miliardi

Europa-Giappone, nuovi scambi commerciali con il patto sulla competitività

La risposta dell’Unione europea ai dazi USA, fissati al 30% vale 93 miliardi di euro. Per ora i toni non sono di sfida ma di calcolo economico, di negoziati in corso, mentre i passi decisivi devono ancora essere fatti.

La Commissione europea, stando alle anticipazioni, ha sottoposto all’approvazione degli Stati membri dell’Ue un pacchetto di contro-dazi sui beni statunitensi per un valore di 93 miliardi di euro, mentre il commissario per il Commercio Maros Sefcovic terrà colloqui con il segretario al Commercio Usa Howard Lutnick.

Botta e risposta sulle date

In ballo una lista unica di contro-dazi da 93 miliardi che scatteranno dal prossimo 7 agosto. La tregua commerciale fra Bruxelles e Washington scade infatti a fine mese. Se le due parti non raggiungeranno un accordo, l’Unione dovrà fare i conti a tariffe al 30% a partire dal 1° agosto, che si sommerebbero alle altre già in vigore da diverse settimane su acciaio, alluminio e automobili. “La priorità”, spiegano fondi europee, “è il negoziato ma parallelamente continua la preparazione delle contromisure”.

La ricerca di un accordo

La Commissione infatti ha ribadito che l’obiettivo principale è raggiungere un accordo negoziato con Washington per evitare l’imposizione dei dazi minacciati dal presidente statunitense Sefcovic parlerà con Lutnick prima che i funzionari della Commissione aggiornino gli ambasciatori Ue sullo stato delle trattative, in base a quanto riferito dalla Commissione.

La Commissione ha detto che, parallelamente, continuerà ad adottare potenziali contromisure, unificando due possibili serie di dazi, rispettivamente di 21 miliardi di euro e 72 miliardi di euro, in un unico elenco che sarà sottoposto all’approvazione dei membri dell’Ue.

Il ruolo delle big tech

Secondo fonti vicine alla Commissione Ue, la Casa Bianca starebbe esercitando pressioni sul fronte delle Big Tech e sul settore farmaceutico, ritenuto molto sensibile. Tra le richieste americane ci sarebbe l’esclusione delle aziende americane del tech dall’applicazione di alcune disposizioni dei regolamenti europei. In cambio, Washington si dice disposta ad abbassare dal 30 al 15% la soglia tariffaria contro le merci Ue. A preoccupare la Commissione europea è il rischio che un’eventuale intesa su questi punti non troverebbe il necessario consenso tra i Paesi membri. In particolare tra chi, come la Francia, spinge da mesi per attuare una linea dura contro il «bullismo commerciale» del leader americano

L’accordo tra Ue e Giappone

Mentre l’Ue ancora negozia per strappare un accordo con gli Usa, il Giappone già ha messo la firma su un’intesa che prevede il 15% dei dazi contro il Paese asiatico. “È forse l’accordo più importante mai fatto. Creerà migliaia di posti di lavoro”, auspica il presidente americano. Ma il governo di Tokyo è ben consapevole che Trump potrebbe cambiare idea da un momento all’alto. E infatti, parallelamente, ha siglato un accordo anche con l’Unione europea. La presidente della Commissione Ue, Von der Leyer ha concluso la sua missione diplomatica in Giappone firmando una “Alleanza per la competitività”, basata su tre obiettivi : “Aumentare il commercio bilaterale sfruttando appieno il potenziale dell’accordo di partenariato economico; rafforzare la sicurezza economica potenziando il dialogo economico ad alto livello; e collaborare in materia di innovazione e transizione verde e digitale”

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