venerdì, 6 Dicembre, 2024
Esteri

Russia-Cina: “Pronte a collaborare”. Macron: Europa deve sostenere il peso della sua sicurezza

Rutte a Parigi: legami Russia Cina minaccia per l’Europa. Kallas: usano interdipendenza economica contro di noi

Le forze russe impegnate nella riconquista delle posizioni ucraine nella regione di Kursk hanno subito pesanti perdite ieri. Secondo Anastasiia Blyshchyk, portavoce della 47a Brigata meccanizzata ucraina ha detto che lunedì dieci unità corazzate russe sono state distrutte: “è stata davvero una giornata nera per i russi”, che hanno cercato di prendere le posizioni ucraine cinque o sei volte. Anche il sito ucraino di open source intelligence (Osint) Deep State riporta una “giornata estremamente difficile” per l’esercito russo a Novoivanovka, località a metà strada tra Sudzha e Korenovo, dove avrebbe perso 18 delle 29 unità corazzate lanciate per attaccarla. A una domanda sulla presenza di soldati nordcoreani nella regione russa, Blyshchyk ha risposto che non ne è stato visto nessuno nell’area di responsabilità della sua Brigata.

Secondo la Difesa russa, l’Ucraina ha perso finora oltre 31.700 soldati nella regione di Kursk Contemporaneamente però il ministero della Difesa russo ha dichiarato che lo stesso giorno “le forze armate ucraine hanno perso più di 300 soldati, cinque carri armati, quattro veicoli di fanteria, un veicolo blindato per il trasporto delle truppe, tre veicoli da combattimento blindati, quattro sistemi di artiglieria, due mortai, un radar di controbatteria, un veicolo blindato per la manutenzione e l’evacuazione e otto camion”, ha dichiarato il ministero. “Dall’inizio delle ostilità nel Kursk le forze ucraine hanno perso oltre 31.700 soldati, 200 carri armati, 131 veicoli di fanteria, 110 veicoli blindati per il trasporto di personale, 1.113 veicoli blindati da combattimento, 858 camion, 269 sistemi di artiglieria, 40 lanciarazzi multipli, tra cui 11 Himars e sei Mlrs prodotti negli Stati Uniti, e altro hardware”, ha aggiunto.

Cina e Russia “pronte a cooperare contro sfide esterne crescenti”

Il ministro degli Esteri Wang Yi, durante l’incontro avuto ieri a Pechino con il segretario del Consiglio di sicurezza nazionale russo Serghei Shoigu, ha detto che la Cina “è disposta a lavorare con la Russia su stretta comunicazione e coordinamento allo scopo di rafforzare la cooperazione multilaterale”, in base al resoconto fornito dalla diplomazia cinese in questo modo le due parti “possono proteggere i loro interessi comuni”. L’incontro Wang-Shoigu è il primo contatto di persona di alto livello bilaterale dalla vittoria Usa di Donald Trump.

Macron-Rutte: Russia, Corea del Nord, Iran e Cina minacciano l’Europa, “sostenere il peso della propria sicurezza”

Accogliendo martedì a Parigi il segretario generale della Nato Mark Rutte, il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che L’Europa ha “evitato per troppo tempo di sostenere il peso della propria sicurezza” e deve continuare a rafforzare la propria difesa. Il dispiegamento di truppe nordcoreane a fianco di Mosca costituisce una “grave escalation” nel conflitto in Ucraina, ha commentato, sottolineando che “il sostegno a questo Paese attaccato dalla Russia rimane una priorità assoluta”.

Mark Rutte ha ribadito durante l’incontro che “La Russia che collabora con la Corea del Nord, l’Iran e la Cina minaccia la pace e la sicurezza, sì, qui in Europa, ma anche nell’Indo-Pacifico e in Nord America”.

Kallas: Cina e Russia “Usano l’interdipendenza economica contro di noi”

Kaja Kallas, candidata designata ad assumere la carica di Alto rappresentante Ue, durante l’audizione di conferma alla commissione esteri del Parlamento Europeo ha commentato: “Cina e Russia usano usano l’interdipendenza economica contro di noi”. Parlando della formazione di “coalizioni autocratiche”, la politica estone ha sottolineato come Cina, Russia, Corea del Nord e Iran mirino “a cambiare il mondo basato sulle regole”. In risposta l’Ue deve valorizzare i suoi strumenti, continua. La Cina è “cambiata negli ultimi anni: è più un rivale e un avversario sistemico. La nostra dipendenza dalla Cina su settori fondamentali rappresenta una vulnerabilità”. Kallas indica due elementi fondamentali, ossia il sostegno statale alle aziende che si traduce in concorrenza sleale per le aziende europee e il sostegno di Pechino a Mosca, senza cui il Cremlino “non potrebbe portare avanti la guerra con la stessa forza”. La Cina, continua, “deve sentire le conseguenze di questa scelta”.

Sul versante indopacifico il rapporto dell’Ue con alleati come Giappone, Corea del Sud, Australia e altri partner “ci può aiutare a far fronte ad altre tensioni, come per esempio sul Mar Cinese meridionale”, ha concluso Kallas con riferimento alla contesa tra Cina e Taiwan.

“La vittoria di Kiev è una priorità”.

“La vittoria dell’Ucraina è una priorità per tutti noi – ha continuato Kallas – La situazione sul campo di battaglia è molto difficile ed è per questo che dobbiamo continuare a lavorare ogni giorno, oggi, domani e per tutto il tempo necessario, con tutti i finanziamenti militari e gli aiuti umanitari necessari”. Lo ha detto “Tutto ciò – ha aggiunto – deve essere sostenuto da un percorso chiaro per l’adesione dell’Ucraina all’Ue: si tratta di sicurezza europea e di principi europei”.

La Moldavia protesta con l’ambasciatore russo: interferenze nelle elezioni

Il ministero degli Esteri moldavo ha dichiarato in un comunicato che la Russia ha cercato di delegittimare il processo democratico delle elezioni presidenziali del paese, vinte dalla presidente filo-occidentale Maia Sandu, e un referendum del 20 ottobre sull’inserimento di una clausola nella costituzione che definisce l’adesione all’Ue come un obiettivo. Per questo “Il ministero degli Affari esteri ha presentato martedi all’ambasciatore una nota di protesta in relazione all’interferenza illegale e deliberata della Federazione Russa nel processo elettorale della Repubblica di Moldova”, ha dichiarato il ministero degli Esteri moldavo. La Moldova ha accusato Mosca e l’oligarca latitante Ilan Shor di essersi intromessi nel periodo precedente al voto, affermando che un piano da lui gestito mirava a comprare i voti di 300.000 persone. Shor, che vive in Russia, nega di aver commesso illeciti. La Russia ha dichiarato che le elezioni, che si sono svolte in due turni il 20 ottobre e il 3 novembre, non sono state corrette e che non considera Sandu il presidente legittimo.L’ambasciatore russo Oleg Ozerov ha commentato l’incontro: “La conversazione ha permesso di chiarire questioni relative alle nostre acute e complesse relazioni bilaterali”.

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