domenica, 16 Giugno, 2024
Attualità

Blinken: “I raid a Gaza hanno ucciso più civili che terroristi”

Anche l’Egitto contro Israele presso la Corte dell'Aja

Continuano i tentativi degli Stati Uniti di fermare l’offensiva militare a Rafah. Il Segretario di Stato, Antony Blinken, dopo aver, di fatto, dato il via libera al Rapporto per il Congresso che mette in dubbio l’uso legale delle armi e munizioni vendute a Israele per difendersi, ieri ha aggiunto che non ha ancora visto “un piano chiaro e credibile per proteggere i civili” della Striscia, né “un piano su quello che accadrà una volta che sarà finito il conflitto a Gaza”. E soprattutto ha affermato che “a Gaza sono stati uccisi più civili che terroristi.” Quello che stiamo vedendo, ha spiegato il diplomatico americano, è che zone della Striscia che erano state “ripulite” da Hamas ora stanno tornando sotto il controllo dei terroristi “anche a nord, compresa Khan Younis.” “Se guardiamo a Rafah – ha proseguito il segretario di Stato Usa – gli israeliani potrebbero entrare e avere qualche successo iniziale, ma potenzialmente a un costo incredibilmente alto per i civili, non durevole, non sostenibile”. Per questo, ha riferito Blinken, gli Stati Uniti lavorano da “molte, molte settimane allo sviluppo di piani credibili per la sicurezza, per la governance, per la ricostruzione. Non l’abbiamo visto arrivare da Israele, abbiamo lavorato con i paesi arabi e altri su quel piano”. Posizioni che apparentemente sembrano diverse da quelle espresse dal Presidente Biden che aveva affermato che un cessate il fuoco ci potrebbe essere “domani” se Hamas liberasse gli ostaggi. E’ evidente che se non si raggiunge un accordo le responsabilità sono sia di Hamas che di Israele, ma forse qualcosa non è stato ben elaborato dai negoziatori.

Le minacce dell’Egitto

Tra questi non solo gli Stati Uniti, ma anche l’Egitto che ora annuncia l’intenzione di intervenire ufficialmente a sostegno dell’azione del Sud Africa contro Israele dinanzi alla Corte Internazionale di Giustizia per esaminare le sue presunte violazioni nella Striscia di Gaza della Convenzione sulla prevenzione e la repressione del crimine di genocidio. Azioni e dichiarazioni che vengono dai paesi, Stati Uniti e Egitto, che con il Qatar, finora hanno negoziato un cessate il fuoco che non è mai arrivato. L’Egitto – si legge in una nota del Ministero degli Esteri – ha intanto invitato “Israele ad attuare le misure provvisorie emesse dalla Corte Internazionale di Giustizia, che richiedono di garantire l’accesso agli aiuti umanitari e alle forniture di soccorso in misura sufficiente a soddisfare i bisogni dei palestinesi nella Striscia di Gaza”.

Usa. Le critiche a Israele

Blinken, in un’intervista alla Cbs, appunto, si è spinto anche oltre, ha dichiarato pubblicamente che a Gaza sono stati uccisi più civili che terroristi e c’è un divario fra le intenzioni di Israele e i risultati in termini di protezione dei civili. Nel rapporto del Dipartimento di Stato presentato al Congresso si afferma che Israele ha “la conoscenza e gli strumenti per attuare le pratiche migliori per ridurre i danni civili nelle sue operazioni militari”. Tuttavia, i “risultati sul terreno, incluso l’elevato numero di vittime civili, sollevano sostanziali dubbi sul fatto che l’Idf li abbia usati in modo efficace in tutti i casi”. Il rapporto del Dipartimento di Stato “ha detto chiaramente che Israele ha le procedure e le regole per cercare di minimizzare i danno ai civili, ma dato l’impatto” che le sue operazioni hanno avuto sulle “popolazione civile a Gaza” queste regole “non sono state applicate in modo coerente”, ha detto Blinken, sottolineando che gli Stati Uniti non hanno ancora visto un piano di Israele che prevenga il ritorno di Hamas nelle aree in cui l’esercito è già intervenuto e se ne è andato, lasciando così un vuoto.

Le “risposte” dell’Idf

E proprio l’Idf ha confermato sia l’avvio dell’operazione contro Hamas a Jabalya nel nord della Striscia sia la prosecuzione di quella già corso nella parte orientale di Rafah, nel sud a confine con l’Egitto. E quasi a rispondere alle parole di Blinken, l’esercito spiega che l’operazione è volta a contrastare i tentativi di Hamas di “rimettere in piedi la sua struttura terroristica e operativa”. Prima dell’azione, raid aerei “hanno colpito circa 30 obiettivi terroristici nell’area eliminando numerosi operativi della fazione armata”. L’Idf ha anche annunciato che è stato ucciso Naem Ghoul, un terrorista di Hamas che, insieme ad altri eliminati a febbraio scorso, “aveva tenuto in prigionia la soldatessa Noa Marciano, rapita il 7 ottobre, e uccisa nell’ospedale Shifa di Gaza”.

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