giovedì, 30 Maggio, 2024
Economia

“Imprese in affanno, la Bce tagli il costo del denaro”

L’allarme di Confcooperative: “Il paradosso è che il lavoro c’è, ma mancano i lavoratori”

Imprese in affanno per il costo del denaro, per i rincari dell’energia e per il cosiddetto mismatch, ossia il mancato reperimento di figure professionali. Sono tre importanti problematiche per il settore industriale italiano che ieri il Presidente di Confcooperative Maurizio Gardini ha voluto sottolineare all’interno dell’Assemblea 2024 della Confederazione che, ricordiamo, associa 17.000 cooperative che danno lavoro a 540.000 persone.

Dunque, una situazione che non può far dormire sonni tranquilli al mondo delle imprese che, è bene ricordare, si portano dietro ancora il retaggio della pandemia che di fatto ha bloccato gran parte dell’economia. La buona notizia, per Gardini, è che l’inflazione sta calando e da qui l’invito alla Bce di tagliare il costo del denaro, così come ha già raccomandato il Governatore della Banca d’Italia Panetta. “Basta tassa Lagarde”, l’auspicio del Presidente che nel corso del suo intervento è entrato nel dettaglio dei numeri, parlando di un Paese che vive sul paradosso “perché è vero che cala la disoccupazione al 7,2% con gli occupati che sfiorano i 24 milioni (23.849.000), ma nello stesso tempo sono 12.377.000 gli inattivi, vale a dire 1/3 della popolazione tra i 15 e i 64 anni”.

Figure introvabili

Altra singolarità, il fatto che il lavoro c’è, ma mancano i lavoratori: le imprese sono pronte ad assumere, ma circa la metà delle figure professionali richieste è introvabile. Solo a marzo 2024 su 447 mila posti di lavoro, il 47,8% è stato di difficile reperimento. “La mancanza di personale è il principale ostacolo anche per la crescita delle cooperative, per 1 su 2 è un problema oramai strutturale. Le nostre 17.000 associate danno lavoro a 540.000 persone, potrebbero assumerne altre 30.000, ma non trovano figure qualificate”, le parole di Gardini. E poi ci sono i neet che sono calati a 2.153.000 (–786mila rispetto al 2021). Gli inattivi sono 1/3 della popolazione compresa tra i 15 e i 64 anni, ben 12.377.000 e tra loro 2.659.000 sono donne che non cercano lavoro per motivi familiari, perché assistono un familiare anziano, minore o disabile: “Un dato che sottolinea ancora una volta la necessità di rafforzare le politiche di conciliazione, di offrire più servizi a supporto delle famiglie”, il commento del Presidente.

C’è poi da considerare l’impatto della tecnologia e dell’intelligenza artificiale. Il Fmi stima che nelle economie avanzate il 60% degli occupati dovrà confrontarsi con i sistemi di Intelligenza Artificiale e circa la metà di essi potrebbe uscirne penalizzata. La soluzione è più formazione come politiche attive del lavoro.

Salario minimo

Gardini ha poi affrontato il tema del salario minimo, ma che per lui deve essere “un salario giusto perché riteniamo che la responsabilità di chi firma i contratti di lavoro debba determinare processi di cambiamento e innovazione. Abbiamo voluto dare valore al patto tra sindacati dei lavoratori e delle imprese sedendo al tavolo dove si costruiscono le condizioni per dare dignità, ruolo e reddito giusto al lavoro. E lo abbiamo dimostrato con la firma di numerosi contratti, in questo ultimo anno, tra i quali quello delle cooperative sociali che per numero di occupati (400.000) è tra i primi 10 nazionali”.

Il numero uno di Confcooperative ha parlato anche dell’importanza di contrastare le false cooperative attraverso la riforma della vigilanza che è allo studio del Mimit: “Così come vanno combattute le false imprese di ogni tipologia societaria, Spa, Srl ed srl semplificate che sfruttano 2.842.000 lavoratori in un contesto di diffusa irregolarità fiscale e contributiva. Una condizione che viola la dignità delle persone”.

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