sabato, 27 Aprile, 2024
Economia

Cala la fiducia dei consumatori e sale quella delle imprese

Se da un lato si osserva un rinnovato ottimismo tra le imprese, con segnali incoraggianti in diversi settori economici, dall’altro si palesa una certa cautela tra i consumatori, il cui atteggiamento potrebbe influenzare la stabilità finanziaria complessiva. Questo il sunto della ricerca dell’Istat in merito agli indici di fiducia utilizzati ogni mese per capire se gli utenti o le industrie dell’Italia hanno una visione ottimistica o pessimistica del futuro.

Entrando nello specifico e nei numeri di marzo, l’indice del clima di fiducia dei consumatori ha registrato un leggero calo, passando da 97,0 a 96,5, peggioramento riflesso sia nel clima personale, sceso da 95,2 a 94,6, sia nel clima corrente, che è passato da 97,0 a 96,0. Ma il clima economico è rimasto sostanzialmente stabile, passando da 102,0 a 101,9, mentre il clima futuro ha registrato un modesto aumento, passando da 97,1 a 97,2. Dall’altro lato, l’indicatore composito del clima di fiducia delle imprese è salito da 95,9 a 97,0: l’aumento è stato osservato in tutti e quattro i comparti economici indagati, sebbene con intensità diverse. In particolare, le costruzioni e il commercio al dettaglio hanno registrato gli aumenti più significativi, rispettivamente da 104,3 a 105,8 e da 100,8 a 104,6. Anche nella manifattura e nei servizi si è registrata una crescita più contenuta, con l’indice che è salito, rispettivamente, da 87,5 a 88,6 e da 100,2 a 100,7.

Dinamica positiva

Analizzando le componenti degli indici di fiducia dei comparti economici, è emerso che nella manifattura tutte le componenti sono migliorate, mentre nelle costruzioni sono rimaste sostanzialmente stabili rispetto al mese precedente, unite ad attese sull’occupazione presso le aziende in deciso aumento. Per quanto riguarda il comparto dei servizi di mercato, si è osservato un aumento di tutte le componenti, a eccezione delle attese sugli ordini, riviste in diminuzione. Nel commercio al dettaglio, tutte le variabili hanno registrato una dinamica positiva, con un aumento dell’indice di fiducia soprattutto nella grande distribuzione.

I dati su import ed export

Sempre ieri l’Istituto di statistica ha fornito i dati sull’interscambio commerciale con i Paesi extra Ue27 per il mese di febbraio 2024, indicano un trend positivo per entrambi i flussi, con un incremento congiunturale più ampio per le esportazioni rispetto alle importazioni.

Le esportazioni hanno registrato un aumento del 7,0%, con tutte le categorie merceologiche in crescita. In particolare, si sono osservate maggiori vendite di beni strumentali, con un incremento del 15,5%, trainate soprattutto dalle vendite di mezzi di navigazione marittima. Anche le importazioni hanno evidenziato un aumento, seppur più contenuto, del 5,4%, con i beni di consumo durevoli, i non durevoli e i beni strumentali a registrare i maggiori incrementi.

Analizzando il trimestre dicembre 2023-febbraio 2024 rispetto al trimestre precedente, le esportazioni sono aumentate dello 0,7%, con una crescita significativa per i beni di consumo durevoli e i beni strumentali, mentre si è registrata una diminuzione per i beni intermedi e un calo più marcato per le esportazioni di energia. Le importazioni, invece, hanno subito una flessione dell’8,1%, con una contrazione generalizzata, soprattutto per energia e beni di consumo durevoli.

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