martedì, 30 Aprile, 2024
Lavoro

La contrattazione di secondo livello è ferma. In Italia solo il 4% delle imprese

Inapp: si ottiene solo se in impresa vi è una rappresentanza sindacale

I dipendenti dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centro settentrionale sono in sciopero, per cinque giorni, per protesta contro l’annullamento unilaterale da parte del Comitato di Gestione del contratto di secondo livello. In effetti esiste la contrattazione, ma in generale è poco praticata ed è nelle mani dei sindacati e datori di lavoro. Secondo l’Inapp negli ultimi 4 anni le aziende che hanno aderito alla contrattazione nazionale sono passate dal 75% all’87% ma l’applicazione del secondo livello è praticamente ferma al 4%.

La contrattazione collettiva

Grazie all’utilizzo dell’indagine Rilevazione Imprese e lavoro – (RIL su un campione di circa 30mila imprese rappresentative del tessuto produttivo italiano) condotta periodicamente dall’’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche – è possibile offrire una panoramica della diffusione della contrattazione collettiva di primo e secondo livello tra le imprese italiane. I dati delle ultime due rilevazioni (2018 e 2022), suggeriscono che la quota di imprese, con almeno un dipendente, che dichiara di aver aderito al CCNL è passata dal 75% all’87% misurando quindi un aumento di circa 12 punti percentuali, un dato che nasconde tuttavia profonde eterogeneità rispetto al settore, alla dimensione e alla localizzazione geografica dell’impresa. Infatti se guardiamo alle imprese grandi, con più di 250 dipendenti, la quota di quelle che decidono di applicare la contrattazione collettiva è uguale al 98% mentre tra quelle con meno di 10 impiegati è pari al 84%, inoltre tra le imprese del Nord la quota di quelle che adottano la contrattazione collettiva nazionale è pari al 88% mentre tra quelle del Sud/isole scende all’86%.

Il secondo livello

Guardando poi alla contrattazione di secondo livello, la situazione assume tutt’altro aspetto: la quota di imprese che dichiarano di applicarla si aggira intorno al 3,5% nel 2018 al 4% nel 2022. Negli ultimi 4 anni, si è registrato un lieve incremento forse anche a seguito di politiche soft di promozione del decentramento della contrattazione collettiva, cioè politiche che incentivano la diffusione autonoma dello stesso secondo livello attraverso la leva economica.

Sindacalizzazione e dispersione

“Grandi dimensioni d’impresa e sindacalizzazione della forza lavoro sono determinanti positive della copertura della contrattazione collettiva sia di primo che di secondo livello – ha sottolineato Sebastiano Fadda, presidente dell’Inapp – la probabilità di applicare un contratto di secondo livello aumenta tra il 10 e il 14% se in impresa vi è una rappresentanza sindacale. È pur tuttavia vero che oggi i sindacati riescono a coprire soprattutto i lavoratori strutturati delle grandi imprese (e anche questi non sempre con efficacia per quanto riguarda l’andamento dei salari reali) ma non dobbiamo dimenticare che c’è una ‘realtà parallela’ che sfugge alla rappresentanza sindacale a causa della polverizzazione delle attività lavorative, basti ricordare i tanti lavoratori atipici, a tempo, impegnati nella gig economy, che compongono di fatto quel grande filone di working poore che non hanno rappresentanza”.

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