domenica, 28 Aprile, 2024
Società

“Ucraina, pace duratura con la diplomazia”

il Papa: "Scelte coraggiose per l'ambiente"

Clima e i conflitti che stanno destabilizzando tutto il mondo, dalle violenze in Africa alle guerre in atto in Ucraina e in Medioriente. Sono questi i temi principali trattati ieri dal Papa nel corso dell’Angelus, davanti a circa 20 fedeli accorsi in piazza San Pietro in una Roma assolata, ma freddina. E dunque Francesco, seppur ancora alle prese con una leggera sindrome influenzale, è tornato a mostrarsi in pubblico dopo aver annullato tutte le udienze di sabato. Il Pontefice ha iniziato il suo discorso esprimendo la sua vicinanza alla popolazione della Mongolia, attualmente colpita da un’ondata di gelo intenso che ha provocato gravi conseguenze umanitarie. Ha sottolineato che questo fenomeno estremo è un ulteriore segnale del cambiamento climatico in corso e dei suoi impatti sempre più evidenti sulla vita di milioni di persone in tutto il mondo. “La crisi climatica è un problema globale che incide profondamente sulla vita di molti fratelli e sorelle, soprattutto sui più vulnerabili”, ha detto, richiamando l’attenzione sulla necessità “di una risposta immediata e coordinata a livello mondiale”. Ha quindi invitato alla preghiera affinché possano essere intraprese “decisioni lungimiranti e coraggiose per proteggere e curare il creato”.

Pensiero all’Africa

Affacciato dal Palazzo apostolico, il Vescovo di Roma ha espresso successivamente particolare inquietudine per l’escalation di violenza nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo, dove si registrano scontri intensi tra l’esercito e il gruppo armato M23. Ha invitato alla preghiera per la pace in questo Paese martoriato, auspicando la cessazione degli scontri e il risveglio di un dialogo sincero e costruttivo. Nel frattempo, la Nigeria affronta una crisi di rapimenti sempre più diffusa. Il Santo Padre ha espresso la sua solidarietà al popolo locale e ha chiesto un impegno concreto per contrastare questa piaga. I sequestri, che vanno da quelli di massa a quelli di singole persone o famiglie, hanno visto un drammatico aumento negli ultimi mesi. Le cifre sono spaventose, con migliaia di persone coinvolte in questo dramma oramai quotidiano.

Basta conflitti

Ma chiaramente il Papa, nel triste anniversario dei due anni dall’inizio del conflitto alle porte dell’Europa, ha espresso profonda angoscia e solidarietà per il popolo ucraino, vessato da distruzioni, vittime e sofferenze indicibili. E anche in questo Angelus ha invocato con forza una soluzione diplomatica per porre fine a “questa guerra brutale che ha già lasciato dietro di sé un tragico bilancio di dolore e distruzione”. Ha dunque sottolineato la necessità di ritrovare quel “po’ di umanità” che è essenziale per costruire una pace giusta e duratura. Le parole di Francesco hanno un significato particolare, poiché arrivano in un momento in cui la situazione in Ucraina continua a peggiorare, con attacchi aerei e terrestri che devastano città e provocano vittime civili. Il Pontefice ha ricordato che questa guerra “non colpisce solo l’Ucraina, non solo sta devastando quella regione d’Europa, ma scatena un’ondata globale di paura e odio”.

Nel suo appello per la pace, il Pontefice ha anche ricordato altri conflitti nel mondo, compresi quelli nella Terra Santa, esortando alla preghiera e all’aiuto concreto per tutte le popolazioni colpite dalla guerra. Ha invitato tutti a non dimenticare la sofferenza dei bambini innocenti, vittime innocenti di questa violenza senza senso.

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