lunedì, 6 Maggio, 2024
Società

Israele bombarda Rafah. Hillary Clinton: Netanyahu se ne vada

Al Cairo si continua a trattare. Re Abdallah di Giordania in Europa

Il premier israeliano Netanyahu non ha fatto in tempo a dire che non accetterà nessuna tregua prima di aver debellato Hamas che già ieri mattina “fonti anonime” veicolano alle agenzie internazionali la ripresa delle trattative di pace e di scambio degli ostaggi.

Possibili nuove trattative

L’agenzia Afp scrive che i miliziani sarebbero disponibili ai negoziati purché si raggiunga il cessate il fuoco e per questo sarebbero già iniziati “diversi cicli di trattative.” All’ipotesi di un accordo aveva recentemente aperto anche il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, che si era dichiarato disposto a sedersi al tavolo per discutere il problema dei confini. Ma una trattativa, ha sottolineato il leader sciita, è possibile solo dopo un cessate il fuoco a Gaza. Tanta enfasi è stata data anche all’ipotesi che Israele sarebbe disposto a lasciare che il leader militare di Hamas, Yahya Sinwar, vada in esilio in cambio del rilascio di tutti gli ostaggi e della fine del governo di Hamas a Gaza. Lo riportava Sky News citando quanto riferito da sei funzionari e consiglieri senior israeliani a Nbc News. Mentre il leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, è andato al Cairo per avviare un nuovo round negoziale con i mediatori egiziani riguardo lo scambio di ostaggi con Israele: è quanto ha pubblicato al-Quds, il principale quotidiano palestinese. Israele, invece, dopo il “no” di Netanyahu alla tregua, ha parlato anche attraverso il capo di stato maggiore, generale Herzi Halevi, secondo il quale più combattenti e comandanti di Hamas verranno uccisi e infrastrutture distrutte, più i militari si avvicineranno al raggiungimento dell’”obiettivo importante” di riportare indietro i prigionieri. “Stiamo facendo un grande sforzo per questo. E non accadrà senza pressione militare”, ha spiegato Halevi.

Hillary Clinton: Netanyahu se ne vada

Intanto ieri l’esercito israeliano ha bombardato Rafah e Deir al-Balah, nel sud e nel centro della Striscia di Gaza e il portavoce del ministero degli Esteri egiziano, Ahmed Abu Zeid, ha riaffermato che il Cairo è preoccupato per il potenziale tentativo di fuga di massa da parte degli abitanti di Gaza attraverso il confine dove sono ammassate quasi un milione di sfollati e la situazione potrebbe diventare “insostenibile e catastrofica.” L’Egitto ha rafforzato le sue difese al confine, con ulteriore filo spinato e muri. L’attacco di Hamas del 7 ottobre non dà a Israele “la licenza per disumanizzare gli altri“ ha detto il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, dopo aver incontrato anche il leader dell’Anp, Abu Mazen e a dar man forte ai tentativi di pace è intervenuta anche la democratica Hillary Clinton che ha attaccato Netanyahu; “dovrebbe andarsene”, ha detto, perché “non è un leader affidabile” ed è stato “sotto il suo controllo che è avvenuta l’aggressione” di Hamas. Un evidente segnale che i democratici statunitensi tentano di spingere il Presidente Biden a un’azione più decisa nei confronti del premier israeliano.

Blinken: stato palestinese indipendente

Per la fine delle ostilità serve un punto di arrivo che è la costituzione di uno Stato palestinese, che però Israele non vuole finché potranno ancora agire i miliziani di Hamas. Blinken ha ribadito, in questa sua quinta missione in Medio oriente, il pieno sostegno degli Stati Uniti alla “riforma” dell’Anp e alla “creazione di uno Stato palestinese indipendente”. Un punto imprescindibile anche per l’Arabia Saudita che, attraverso il suo Ministero degli Esteri, fa sapere che non avrà relazioni diplomatiche con Israele, vicine a un rilancio nei mesi precedenti all’operazione militare, finché non terminerà “l’aggressione” nella Striscia di Gaza e finché non verrà riconosciuto uno Stato palestinese indipendente con i confini del 1967 e Gerusalemme Est come capitale. Antony Blinken ha anche incontrato, a Tel Aviv, i famigliari di ostaggi di Hamas a Gaza che hanno cittadinanza americana.

Re di Giordania in Europa

Tra i leader arabi il re di Giordania, Abdallah II, che oggi inizia una serie di colloqui con i leader occidentali: da Washington a Berlino, poi Parigi e Londra. Il re ha lasciato la Giordania ieri e sarà prima Parigi e Berlino mentre incontrerà il Presidente Biden, il prossimo 12 febbraio. Secondo l’agenzia di stampa giordana Petra, l’obiettivo del tour del re Abdallah di Giordania è “raggiungere un immediato cessate il fuoco” a Gaza. Altro obiettivo della missione, ha aggiunto la Petra, è quello di incrementare gli aiuti umanitari alla Striscia. Mentre l’Alto Commissario Onu, per i Diritti Umani, Volker Turk ha dichiarato in una nota che la distruzione da parte di Israele di tutti gli edifici palestinesi lungo il confine di Gaza con l’obiettivo di creare una “zona cuscinetto” è un crimine di guerra: “la vasta distruzione di proprietà da parte di Israele, non giustificata da necessità militari e portata avanti illegalmente e sfrenatamente, costituisce una grave violazione della Quarta Convenzione di Ginevra e un crimine di guerra.”

Usa: attacco a basi Houthi

Ieri è da registrare anche un duplice raid anglo-americano contro una base Houthi sulla costa del Mar Rosso nei pressi di Hodeida. Le fonti affermano che il duplice attacco ha preso di mira la zona di Shabaka, a sud del porto di Salif, nella provincia costiera di Hodeida. Secondo quanto reso noto da Centcom due rampe per il lancio di missili erano pronte a far fuoco contro il naviglio commerciale in transito attraverso il Mar Rosso.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Draghi si dimette. Mattarella: valuti in Parlamento

Giuseppe Mazzei

Italia-Germania, bilaterale Mattarella-Steinmeier. Il capo dello Stato: “Regole su bilancio Ue non siano ottuse”

Paolo Fruncillo

La Corte Suprema boccia la riforma Netanyahu. Idf si ritira da Gaza nord e tornano i residenti

Antonio Gesualdi

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.