venerdì, 26 Aprile, 2024
Attualità

La Campania chiama Bergamo

Il Tar Campania ha respinto il ricorso presentato contro l’ordinanza del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, con la quale veniva fatto divieto, per contenere il contagio, di passeggiare e fare jogging.

Il Tar Campania, con il decreto cautelare monocratico depositato oggi, ha respinto l’istanza cautelare di sospensione dell’ordinanza del Presidente della Regione (del 13 marzo) e del chiarimento (del 14 marzo) che non consentono, tra l’altro, l’attività sportiva all’aperto ritenendola non compatibile con esigenze sanitarie, perché visto “il rischio di contagio, ormai gravissimo sull’intero territorio nazionale  e il fatto che i “dati che pervengono all’Unità di crisi istituita con Decreto del Presidente della Giunta regionale della Campania dimostrano che, nonostante le misure in precedenza adottate, i numeri di contagio sono in continua e forte crescita nella regione” va data “prevalenza alle misure approntate per la tutela della salute pubblica”.

Ciò reso fondamentale per non ripetere e rivedere l’immagine choc che non lascia indifferenti… Il corteo di mezzi militari con le bare dei bergamaschi morti per il coronavirus che lascia la città perché i cimiteri sono pieni e i corpi non possono essere cremati. Questa resterà scolpita in maniera indelebile nei nostri cuori; davanti questa immagine simbolo della pandemia ancora si canta sui balconi, si fanno battutone spiritose su questa tragedia epocale, si fanno happening sui social. Invece dobbiamo fare tre giorni di lutto nazionale, rispetto per i morti e le loro famiglie, social sì ma senza fare festa. La città di Bergamo ha il cimitero ormai saturo, impossibilitato ad ospitare nuova vittime di un virus che sta mettendo in ginocchio l’Italia.

L’immagine toccante del corteo dei camion dell’Esercito pieni di bare che esce nella notte da Bergamo, la città più colpita in Italia dalla pandemia di coronavirus, ha già fatto il giro del mondo. Un’immagine che si spera possa convincere le persone a restare a casa. Restare a casa, questa è l’unica cosa che conta per aiutare noi stessi e le persone a noi care. Quindi giusto che il tar abbia ritenuto inopportuno fare attività all’aperto. Facciamo sì che l’Italia possa ritornare alla vita ma facciamo sì anche, che immagini strazianti come quelle di Bergamo non si ripetano.

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Cristina Gambini

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