domenica, 5 Maggio, 2024
Economia

Respinta la domanda Assegno di inclusione per una famiglia su 3

Lo scorso 25 gennaio 287.704 nuclei hanno ricevuto un messaggio dall’INPS che ha ufficialmente comunicato loro l’accettazione delle domande inoltrate per ricevere l’Assegno di inclusione (ADI), dando il via ai relativi pagamenti. Ma “delle 446.256 domande, di cui 418.527 con Pad sottoscritto – si legge nella nota diffusa dall’ente previdenziale – 117.461 sono state respinte per mancanza di requisiti. Tra le principali cause risultano: esito negativo sopra soglia su Dsu (Dichiarazione sostitutiva unica), superamento delle soglie di reddito, omessa dichiarazione dell’attività lavorativa”.

Precisi requisiti

La legge stabilisce chiaramente i requisiti per l’Assegno di Inclusione. È bene ricordare che, è possibile richiedere tale misura di sostegno per le famiglie che abbiano nel proprio nucleo familiare almeno una persona: minorenne; con disabilità; con più di 60 anni; in condizione di svantaggio e inserita in un programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla Pubblica Amministrazione. I richiedenti devono possedere precisi requisiti, tra cui: ISEE non superiore ad euro 9.360 e reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui. Tale limite sale a 7.560 euro annui nel caso di nucleo familiare composto da persone che abbiano tutte compiuto i 67 anni e/o disabili gravi o non autosufficienti.

Verifiche e controlli

Una volta pervenuta la domanda l’INPS analizza i seguenti aspetti. Quando l’esito è negativo potrebbe essere dovuto a dati discordanti durante i “Controlli preliminari”, se i dati sono diversi tra quelli forniti nella domanda o nell’ISEE e quelli nelle banche dati dell’INPS, come l’Agenzia delle Entrate. La “Verifica della residenza”, se la residenza dichiarata nella DSU ai fini ISEE non coincide con quella negli archivi del Comune o manca la residenza in Italia da almeno 5 anni. I “Controlli anagrafici”, se l’INPS rileva incongruenze.

La “Verifica della cittadinanza”, l’ADI spetta solo ai cittadini europei o ai loro familiari con il diritto di soggiorno o di soggiorno permanente o cittadini di paesi terzi con il permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o con lo status di protezione internazionale. La “Verifica beni durevoli”, se l’esito del controllo è negativo, potrebbe essere dovuto alla presenza di componenti del nucleo familiare con veicoli o imbarcazioni di certa cilindrata acquistati nei 36 mesi antecedenti la richiesta.

La “Verifica ISEE”, se la domanda viene respinta potrebbe essere dovuto a un importo ISEE che supera la soglia prevista o a un reddito familiare superiore al limite indicato. La “Verifica dell’attività lavorativa”, se è stata omessa la dichiarazione dell’attività lavorativa, il rigetto della domanda potrebbe essere dovuto a componenti del nucleo familiare che hanno iniziato a lavorare dopo il periodo considerato nell’ISEE.

La “Verifica delle dimissioni volontarie”, l’esito negativo potrebbe essere dovuto a dimissioni volontarie non comunicate all’INPS nei 12 mesi precedenti alla domanda. La “Composizione nucleo”, in caso di responso negativo, recante la dicitura “assenza di beneficiari nel nucleo”, significa che l’INPS non ha rilevato persone in stato di bisogno che soddisfano i requisiti per l’Assegno di Inclusione.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

L’inflazione frena la voglia di novità delle famiglie

Rosaria Vincelli

L’Inps: al via l’assegno unico universale

Antonio Gesualdi

Energia: in Kosovo nuove agevolazioni per famiglie e imprese

Valerio Servillo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.