mercoledì, 1 Maggio, 2024
Economia

Mutui: stando alle previsioni le rate potrebbe scendere già dal II trimestre 2024

Nella prima riunione del 2024 la Banca centrale europea ha deciso di mantenere invariati i tassi d’interesse. Secondo un’analisi realizzata da Facile.it, che ha esaminato i Futures sugli Euribor, che rappresentano le aspettative di mercato, le rate dei mutui variabili degli italiani potrebbero iniziare già a diminuire dal secondo trimestre 2024 con un calo che, per un finanziamento medio, sarebbe intorno ai 10 euro per arrivare a quasi 100 euro entro la fine dell’anno e 120 euro entro giugno 2025. Nello specifico, le simulazioni realizzate da Facile.it sono state elaborate su un mutuo da 126.000 euro in 25 anni, LTV 70%, Tan iniziale 0,67% (Euribor 3m+1,25%);

Quasi -100 euro per fine anno

Gli esperti di Facile.it spiegano: “Christine Lagarde ha dichiarato che i primi tagli dei tassi Bce potrebbero arrivare per l’estate, ma come noto l’Euribor, l’indice di riferimento per i tassi variabili, tende spesso ad anticipare le decisioni della Banca centrale, pertanto non è da escludere che i primi benefici sulle rate dei mutuatari possano arrivare già a partire dal secondo trimestre di quest’anno”. Lo studio di Facile.it ha preso in considerazione la rata di un mutuo medio variabile di recente sottoscrizione (126.000 euro in 25 anni, stipulato a gennaio 2022), evidenziando come questa sia arrivata a superare i 750 euro a dicembre 2023. “Secondo le previsioni dei Futures aggiornate al 19/01/2024 – affermano gli economisti di Facile.it – la rata potrebbe scendere, sfiorando i 740 euro a partire dal secondo trimestre del 2024 e calare di altri 30 euro nel terzo trimestre, per poi chiudere l’anno a circa 660 euro, vale a dire quasi 100 euro in meno rispetto alla rata di dicembre 2023; allungando l’orizzonte temporale, a giugno 2025 la rata potrebbe arrivare a circa 630 euro (-119 euro)”.

Come si è concluso il 2023

L’aumento dei tassi di interesse, che ha caratterizzato gran parte dello scorso anno, “ha condizionato i principali valori economici legati ai mutui”, a partire dalla richiesta media degli importi che, per l’Osservatorio congiunto Facile.it – Mutui.it, nel 2023 è stata pari a 127.595 euro (-8% in meno rispetto al 2022). L’analisi mostra che “sebbene ci si sia confrontati con un calo degli importi richiesti, l’aumento dei tassi di interesse ha fatto comunque crescere la rata media per i nuovi mutui del 13%; la cedola è passata da 612 euro del 2022 a 695 euro”. Inoltre, lo studio ha rilevato che restano stabili la durata media del piano di ammortamento, vicina ai 25 anni e il valore dell’immobile oggetto di mutuo, di poco inferiore ai 200.000 euro. A diminuire è il “Loan To Value”, ossia il rapporto tra il valore dell’immobile e il mutuo richiesto, passato dal 76% del 2022 al 71% del 2023.

In aumento l’età dei richiedenti

Dall’analisi è altresì emerso che sarebbe in aumento l’età media dei richiedenti: nel 2022 chi presentava la domanda di mutuo aveva in media meno di 38 anni, nel 2023, invece, l’età media è stata superiore ai 40 anni. Nel dettaglio l’aumento dei tassi di interesse ha evidentemente gravato maggiormente sulle fasce di popolazione con meno solidità reddituale e pur isolando i soli mutui richiesti per l’acquisto della prima casa, emerge un calo significativo della quota di under 36 che scende al 51%, a fronte del 58% del 2022.

Il ritorno della surroga

Il 2023 ha visto un ritorno della “surroga”, che offre la possibilità di trasferire il proprio mutuo esistente con una banca verso un’altra banca, spinta soprattutto dalla volontà di chi aveva un mutuo variabile di mettersi al riparo dall’aumento delle rate. Secondo l’analisi di Facile.it il peso delle surroghe è arrivato al 21% delle richieste totali, a fronte di un bassissimo 7% rilevato nel 2022. “Non sorprende – concludono gli esperti – vedere come sul fronte dei tassi, più di 9 aspiranti mutuatari su 10 si siano orientati verso quello fisso che, per il 2023, ha offerto quasi sempre condizioni migliori rispetto al variabile; quest’ultimo, nel 2022, raccoglieva più del 35% della richiesta”.

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