Dunque, il governo nella giornata di ieri ha trovato l’accordo per una mini-proroga del Superbonus da inserire all’interno della manovra economica in un provvedimento ad hoc, come fortemente richiesto da Forza Italia. Il Consiglio dei ministri andato in scena nel pomeriggio a Palazzo Chigi (senza il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ancora indisposto) non ha fatto altro, su questo punto, che ratificare un’intesa nata già in mattinata in un vertice che ha visto di fronte il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, i Vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Renato Mantovano. Da segnalare inoltre che il Cdm ha dato il via libera a 4 decreti attuativi della delega fiscale, tra cui spicca la riforma dell’Irpef. Sul tavolo anche l’approvazione del Milleproroghe.
Superbonus
Nello specifico, la misura sul Superbonus non andrà nel Dl Milleproroghe, ma in un provvedimento ad hoc come anticipato. Si tratta di fatto di una proroga della detrazione al 110% anche oltre il 31 dicembre 2023 e fino alla fine dei lavori di cui però potranno beneficiare solo i redditi più bassi, single o famiglie, che alla fine del 2023 non hanno ancora completato i lavori di ristrutturazione e questo indipendentemente dallo stato dei lavori. L’obiettivo è quindi quello di andare incontro ai cittadini a basso reddito che senza la proroga rischiavano di non riuscire a concludere i lavori per l’efficientamento energetico. Sarà l’Isee usato dai Comuni per dare i sostegni a determinare chi potrà usufruire della proroga: 15mila il limite massimo per un single, 25 mila per una famiglia con 2 figli. Dal primo gennaio 2024 il Superbonus non sarà più erogato dallo Stato: dal 2024 la detrazione del 110% scende infatti al 70% e dal 2025 al 65%.Uno degli aspetti più significativi dell’accordo è la previsione di una sanatoria per evitare la restituzione delle somme a coloro che non riusciranno a completare i lavori entro la fine dell’anno. Questa misura mira a fornire una certa flessibilità e a evitare sanzioni ingiuste per chi, per motivi indipendenti dalla propria volontà, non riuscisse a rispettare la scadenza originariamente prevista.
Delega fiscale
L’altro capitolo qualificante del Cdm ha riguardato i tre decreti di attuazione della delega fiscale. Si tratta dello Statuto del contribuente, della collaborazione cooperativa (ovvero accordo tra Fisco e grandi imprese sulle tasse) e il contenzioso tributario. C’è poi un quarto decreto che contiene il primo modulo della riforma Irpef con il taglio a tre aliquote. Il testo è sostanzialmente uguale a quello approvato in esame preliminare: riduzione degli scaglioni di reddito dagli attuali quattro a tre con l’accorpamento dei primi due in un unico scaglione fino a 28.000 euro, cui si applica l’aliquota al 23%; oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro rimane l’aliquota del 35%; oltre 50.000 euro confermata l’aliquota è dl 43%. Per i redditi sopra 50.000 euro, però, il beneficio derivante dalla revisione delle aliquote viene neutralizzato prevedendo una franchigia di 260 euro sulle detrazioni al 19%, escluse quelle relative alle spese sanitarie.
Milleproroghe
Nella sessione di ieri, il Consiglio dei Ministri ha approvato il tanto atteso Decreto Milleproroghe, un provvedimento che va oltre i consueti rinvii di graduatorie e termini per le assunzioni nel settore pubblico. Questo decreto contiene diverse norme che toccano diversi settori, destinate a interessare un pubblico ampio, al di là degli enti pubblici.
Uno degli aspetti più rilevanti del decreto è la proroga al 2024 della non-applicabilità dell’aggiornamento del canone di locazione dovuto dalle pubbliche amministrazioni. Tra le sorprese, l’assenza di una proroga per gli sconti fiscali destinati al mondo dello sport, in particolare ai calciatori che arrivano dall’estero. Dopo una discussione accesa, si è deciso di non includere questa misura nel decreto, confermando la stretta fiscale che entrerà in vigore a partire da gennaio.
Buone notizie invece per gli imprenditori che puntavano a beneficiare degli incentivi di Impresa 4.0: avranno più tempo per gli acquisti di beni strumentali agevolati: i termini, originariamente fissati al 30 novembre scorso, sono stati spostati al 30 giugno 2024.
Sanità e università
Il decreto estende per il 2024 le misure straordinarie per il conferimento di incarichi semestrali di lavoro autonomo ai medici specializzandi e al personale delle professioni sanitarie, assicurando una continuità nelle assunzioni e garantendo il supporto necessario.
Cdp potrà erogare mutui anche nel 2024 per l’edilizia universitaria. Inoltre, si posticipa a fine 2024 il termine per definire le modalità di svolgimento degli esami di Stato di abilitazione e si concede un altro anno per indire le procedure di conferimento degli assegni di ricerca.
Autonomia differenziata
Il governo si concede il 2024 per la definizione dei LEP, gli standard che misurano il finanziamento minimo da garantire in tutta Italia prima di trasferire le funzioni aggiuntive alle Regioni.