sabato, 25 Gennaio, 2025
Attualità

L’intelligenza artificiale nel lavoro: il 53% degli italiani intervistati è preoccupato per gli stipendi

Da una recente indagine realizzata dalla Società IPSOS per Kelly Italia – Agenzia lavoro, che ha voluto comprendere e analizzare l’impatto che l’Intelligenza Artificiale (IA) sta avendo e avrà sulla vita lavorativa degli italiani, emerge come il 53% degli intervistati (1000) sia preoccupato che la IA possa influire negativamente sull’entità degli stipendi, in quanto per molti potrebbe ridurre le ore lavorate. Tuttavia tale indagine, effettuata su un campione di mille italiani maggiori di 16 anni, rivela anche alcuni lati positivi. Ad esempio, il 63% degli intervistati ha dichiarato di essere ‘abbastanza’ d’accordo sul fatto che l’Intelligenza Artificiale porterà allo sviluppo di nuove professioni che dovranno supervisionare il lavoro svolto dalla IA stessa.

Le preoccupazioni (per stipendi e posti di lavoro)

Una parte degli intervistati è preoccupata che l’Intelligenza Artificiale possa influire sugli stipendi; ma anche, parte degli interpellati teme un aumento delle ore di lavoro a parità di retribuzione, prevedendo la necessità di gestire le attività svolte dall’IA. In merito al compenso dei lavoratori, Cristian Sala, country manager di Kelly Italia, ha affermato: “Proprio su questo delicato argomento risulta evidente dalla ricerca come per quasi 7 italiani su 10 l’Intelligenza Artificiale creerà un ancora maggiore frattura retributiva, andando così ad acuire le disuguaglianze già presenti. In particolare, osserviamo come il livello di scolarità, più o meno elevato, farà da spartiacque nelle retribuzioni, più che l’età, il genere o la collocazione geografica. Il 60% di coloro che sono convinti che l’IA porterà a un aumento delle disparità tra stipendi prefigura che questa differenza si manifesterà proprio tra persone più o meno istruite.” Secondo l’indagine, il 68% del campione intervistato è molto/abbastanza d’accordo con il fatto che l’AI causerà una riduzione del personale nelle aziende, mentre il 55% molto/abbastanza d’accordo che essa provocherà addirittura la chiusura di attività e che a beneficiare dell’IA saranno soprattutto le aziende più grandi e strutturate a discapito di quelle più piccole (71% molto/abbastanza d’accordo).

I risvolti positivi

Gli italiani intervistati vedono anche risvolti positivi dall’introduzione della IA in ambito lavorativo. Nel dettaglio, il 63% è molto/abbastanza d’accordo che l’Intelligenza Artificiale porterà allo sviluppo di nuove figure professionali che debbano poi gestire o supervisionare le attività svolte dalla IA, ma anche che, grazie all’aiuto di questa tecnologia, si disporrà di più tempo da dedicare alle mansioni complesse, mentre le attività più ripetitive potranno essere gestite tramite l’Intelligenza Artificiale (71% molto/abbastanza d’accordo); così come ci sarà più efficienza e produttività (65%) e maggiore sicurezza per le mansioni più rischiose (61%). Inoltre, dal sondaggio risulta che il 73% degli italiani interpellati si ritiene d’accordo che le aziende dovranno necessariamente provvedere a un’adeguata formazione dei dipendenti, potenziando dunque le competenze dei lavoratori.

Socialità

Un ulteriore aspetto interessante che questo studio IPSOS ha rivelato riguarda l’impatto dell’Intelligenza Artificiale nella socialità sul posto di lavoro: se per 4 italiani su 10 la IA potrebbe portare a un maggiore isolamento dai colleghi, ipotizzando un ‘non necessario’ confronto umano, un’analoga quota ritiene invece che questa tecnologia potrebbe essere d’aiuto nel connettere persone che lavorano in differenti sedi e che parlano lingue diverse.

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