martedì, 30 Aprile, 2024
Esteri

Hamas usa ambulanze e blocca gli sfollati. Blinken: pausa umanitaria. Oggi incontra Erdogan

Manifestazioni in tutta Europa. Due opposte a Milano. Il Papa: la guerra uccide i giovani

Blinken; pausa umanitaria, no al cessate il fuoco. Cresce la tensione con Hamas sullo spostamento di profughi e rifugiati. I militari di Idf ritengono che le ambulanze e le strutture sanitarie vengono utilizzate dai terroristi per nascondersi e spostarsi liberamente. Espediente confermato anche dagli Stati Uniti. Lo riferisce un alto funzionario dell’amministrazione Biden, citato da Times of Israel. Secondo le informazioni, Hamas aveva fornito un elenco di feriti gravi da portare in Egitto, insieme a migliaia di cittadini stranieri che cercavano di fuggire dall’enclave. Ma un terzo dei nomi sulla lista, poi esaminata da Egitto e Stati Uniti, si riferiva a combattenti di Hamas. Intanto sono state fermate le uscite dalla Striscia di Gaza. Hamas blocca i transiti, e purtroppo nel nord della Striscia restano intrappolati circa 400mila persone che non sono riuscite ad andare verso il valico di Rafah. Lo ha confermato anche l’inviato speciale Usa per il medio Oriente, David Satterfield. Motivo per il quale il Segretario di stato americano, Antony Blinken ribadisce l’appello per le “pause umanitarie” a Gaza. Anche dopo il summit ad Amman con i Paesi arabi, e l’incontro con il primo ministro ad interim del Libano Najib Mikati, il Segretario di stato americano ha detto che “lo status quo di Gaza controllata da Hamas non può continuare” e ha ribadito che un “cessate il fuoco immediato” in questo momento permetterebbe solo ad Hamas di riorganizzarsi e attaccare nuovamente. Dunque l’unica strada è la “pausa umanitaria”. Argomento che oggi Blinken tratterà anche in Turchia con il Presidente Erdogan. che nel frattempo ha richiamato il suo ambasciatore da Tel Aviv e ha interrotto i rapporti personali, ma non diplomatici, con Netanyahu.

Manifestazioni in tutta Europa

Intanto scorre ancora tanta retorica; dopo quella delle piazze libanesi per ascoltare il leader Nasrallah, ieri è toccato alle piazze europee. A Londra un sit-in di protesta inscenato dopo le manifestazioni ad Oxford Circus e davanti alla Broadcasting House. Migliaia di persone anche a Berlino, sempre all’insegna di “Palestina libera”, e nonostante i divieti, migliaia di persone hanno manifestato anche in Place del la République a Parigi. A Milano di manifestazioni ce ne sono state due: in largo Cairoli per il sostegno a Israele, organizzata dalla Lega e contemporaneamente da Porta Venezia ha sfilato un corteo pro Palestina voluta dai gruppi antagonisti. Matteo Salvini, vicepremier del Governo italiano, ha partecipato alla manifestazione leghista dove ha chiesto che i vertici dell’Onu “volino a Teheran, visto che l’Iran, in questi primi mesi dell’anno, ha avuto un record di condanne a morte e di impiccagioni. È una barbarie e vanno a fare le pulci a Israele.” A questa manifestazione sono giunti i ringraziamenti dell’ambasciatore di Israele in Italia, Alon Bar: “questa solidarietà ci ha profondamente commosso e vi chiediamo di continuare a sostenerci con forza.” Anche a Roma migliaia di persone hanno sfilato in un corteo pro-Palestina. Insomma un sabato in piazza, anche in città minori e non solo in Italia. Cortei e manifestazioni che preoccupano Israele e che proprio ieri ha reso noto di aver sventato una serie di attacchi contro propri cittadini in paesi di tutto il mondo. Il Consiglio di Sicurezza e il ministero degli Esteri israeliani continuano a sconsigliare ai propri cittadini i viaggi all’estero e chiedono di evitare l’esibizione di simboli israeliani o ebraici.

Morti 72 operatori umanitari

Ieri il segretario di Stato americano, Antony Blinken ha incontrato anche il commissario generale dell’Unrwa, Phillipe Lazzarini e ha espresso le sue condoglianze per la morte degli operatori umanitari delle Nazioni Unit. Sono 72 i funzionari e membri del personale che sono stati uccisi dal 7 ottobre scorso. Blinken ha espresso ammirazione per il coraggio del personale delle Nazioni Unite. Da parte sua, l’agenzia Onu ha reso noto di avere dato rifugio a quasi 700mila persone in scuole gravemente sovraffollate e in altre strutture che gestisce a Gaza.

Saied: no legge sui rapporti con Israele

Di rilievo il discorso del Presidente tunisino, Kais Saied, che ha tenuto alla televisione dove si è detto contrario all’approvazione di una legge che criminalizza la normalizzazione delle relazioni con Israele. Dichiarazione che viene dopo che il Parlamento ha già approvato due dei sei articoli previsti. Il Presidente ha sottolineato che ci sono già le norme che puniscono chi ha a che fare con “entità sioniste”. Saied ha poi affermato che “non è il momento opportuno per impegnarsi in dibattiti inutili o discutere terminologie giuridiche inutili quando i palestinesi sono vittime dei crimini più atroci.” Una legge come quella in votazione, ha avvertito il Presidente, potrebbe danneggiare gli interessi e la sicurezza della Tunisia.

Ue: corridoio via mare

Lavoro frenetico e sotto traccia anche della diplomazia europea. Sembra, infatti, che si stia facendo concreta la proposta di un corridoio umanitario via mare con base a Cipro per portare tramite navi gli aiuti ai civili di Gaza. Proposta lanciata al vertice Ue del 26-27ottobre, che avrebbe ricevuto l’approvazione di Israele alla condizione di “poter controllare i container a Cipro.” Lo hanno rivelato fonti europee a un pool di agenzie di stampa della European Newsroom. Da oltre una settimana l’Ue lavora “intensamente” con Cipro per cercare di “stabilire il corridoio marittimo per gli aiuti diretti alla Striscia senza più passaggi intermedi dall’Egitto.”

Scongiurato conflitto con il Libano

E mentre il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian in un colloquio telefonico con il collega britannico James Cleverly ha incolpato gli Stati Uniti per l’ampio sostegno a Israele, “servito a intensificare le ostilità nella regione”, il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, in visita alle truppe, ha dichiarato che “Yahya Sinwar (leader di Hamas), ha fatto uno sbaglio e ha segnato il destino di Hamas e quello di Gaza. Se Nasrallah commette un errore, segnerà il destino del Libano”. Il comandante israeliano ha anche fatto appello agli abitanti della Striscia: “se ci aiuterete a trovare il capo di Hamas”, ha detto, “la guerra sarà breve.” Gallant ha anche aggiunto che l’aviazione israeliana ha mantenuto gran parte delle sue capacità nell’area nord al confine con il Libano contro Hezbollah, aggiungendo che Israele, tuttavia non è interessato ad una guerra con Beirut. Anche l’Amministrazione americana, che ha parlato attraverso il portavoce del Pentagono, generale Patrick Ryder ritiene che le parole di Hassan Nasrallah abbiano “scongiurato” un “conflitto regionale più ampio” in Medio Oriente.

Crosetto: tre navi per gli aiuti

Dall’Italia, il ministro della Difesa Guido Crosetto, durante le celebrazioni del 4 Novembre, ha dichiarato che “la cosa peggiore che possiamo fare è rinunciare alla speranza di una soluzione” e ha sottolineando che “il disegno di due Stati e due popoli non è affatto sepolto”. Crosetto si è appellato al “realismo” e si è detto certo che “la soluzione non può essere soltanto militare.” Sul piano umanitario, infine, Crosetto ha reso noto che “sono già partiti dei voli militari dall’Italia e abbiamo tre navi pronte per trasportare civili, feriti gravi, ostaggi.”

Papa: guerra distrugge la memoria

“La guerra distrugge anche la memoria dei passi compiuti verso la pace”: a dirlo, il Papa nell’udienza con Charis ricordando il suo incontro con il presidente israeliano Shimon Peres e il leader dell’Autorità palestinese Abu Mazen del 2014 in Vaticano. “La guerra distrugge tutto, tutto, toglie l’umanità”, ha detto il Papa che ha poi ricordato la messa che ha tenuto lo scorso 2 novembre nel cimitero militare. “Entrando, guardavo sulle tombe l’età dei caduti: tutti giovani, tra i 20 e i 30 anni”. La guerra “distrugge la gioventù. Per favore lottiamo per la pace, non lasciamoci rubare questa memoria della pace”.

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