“Le nazioni devono unirsi nella lotta ai trafficanti di esseri umani nel Mediterraneo. La nostra deve essere una guerra totale e senza sconti”. Parole di Carlo Nordio, Ministro della Giustizia, che ieri è intervenuto nel corso della Conferenza internazionale a vent’anni di distanza dalla Convenzione Onu di Palermo, tenutasi nell’Aula Bunker dell’Ucciardone. “Oggi vorrei lanciare una proposta di una ‘cooperazione rafforzata’ con gli Stati parte della Convenzione per fronteggiare questa emergenza – ha aggiunto Nordio -. La questione del traffico dei migranti necessita di una risposta unitaria, che si possa concretizzare in varie iniziative.
La lotta ai trafficanti e alla tratta di esseri umani è un obbligo per tutti noi. L’applicazione della Convenzione di Palermo è anche una modalità di protezione dei diritti umani, proteggerli vuol dire criminalizzare e perseguire penalmente chi mina tali diritti con condotte errate”. A proposito di possibili iniziative, Nordio ne ha citate tre: “Istituzione di organi investigativi comuni che possano avere anche carattere permanente; utilizzo di tecniche investigative speciali, già presenti e ulteriormente valorizzate dalla risoluzione Falcone; accordi bilaterali per l’uso di tali tecniche nel contesto della cooperazione giudiziaria internazionale”. In questo senso, ha proseguito il Ministro, “vorrei ringraziare la Procura nazionale antimafia per l’enorme lavoro che sta conducendo contro i trafficanti: solo nel 2022, i procedimenti giudiziari penali contro organizzazioni criminali per il reato di tratta e immigrazione clandestina sono aumentati del 171%”.
Le parole di Piantedosi
Dell’argomento migranti ha parlato anche Matteo Piantedosi, Ministro dell’Interno: “Oltre il 90% dei migranti irregolari giunti nel territorio europeo si sono avvalsi di trafficanti durante tutto o parte del viaggio. L’Unodc stima inoltre che a livello globale il traffico di migranti generi ogni anno affari per 6-7 miliardi di euro, a cui si aggiungono proventi ottenuti dal successivo sfruttamento delle vittime”. “È necessario sprigionare tutte le potenzialità della Convenzione, colpire i trafficanti al cuore dei loro interessi intercettando i capitali illeciti prima che vengano riciclati nell’economia legale e impiegati per scopi di corruzione”, ha proseguito Piantedosi che, a margine della conferenza, ha incontrato il suo omologo francese Gérald Darmanini, ribadendo la volontà e l’impegno di “lavorare a livello europeo e bilaterale”, oltre a evidenziare “l’importanza di sviluppare un piano per i rimpatri volontari assistiti”.
