sabato, 27 Aprile, 2024
Società

“Nessuna invasione, basta allarmismi”

“No ai respingimenti dei migranti”

Anche nella giornata di ieri Papa Francesco, in Francia per i ‘Rencontres Mediterraneennes’, è tornato a parlare dell’emergenza migranti. Lo ha fatto dal Palais du Pharo di Marsiglia, dove è stato accolto dal Presidente della Repubblica Francese Emmanuel Macron (con cui ha avuto successivamente un incontro privato), dalla consorte Brigitte, dall’Arcivescovo di Marsiglia Jean Marc Aveline e dal sindaco Benoit Payan. E pure in questa occasione ha usato toni forti per redarguire quelle politiche ‘respingenti’ verso persone che vanno solamente aiutate. “Marsiglia ha un grande porto” – le parole del Pontefice – “che non può restare chiuso, mentre altri porti del Mediterraneo invece lo sono”. Nel mirino del Santo Padre, chi vuole alimentare la paura della gente parlando di invasione ed emergenza: “Ma chi rischia la vita in mare non invade, cerca l’accoglienza, cerca la vita”. Il Vescovo di Roma ha anche spiegato che il fenomeno migratorio non è tanto un’urgenza momentanea, “sempre buona per far divampare propagande allarmiste”, ma un dato di fatto di questi tempi, un processo che coinvolge attorno al Mediterraneo tre continenti e che “va governato con sapiente saggezza: con una responsabilità europea in grado di fronteggiare le obiettive difficoltà”. Per il Papa bisogna riscoprire il gusto dell’impegno per la fraternità, della grazia di un sussulto, di un
nuovo sussulto di fede, di carità e di speranza, e di non arrendersi al cinismo, al disincanto, alla rassegnazione, a quelle “passioni tristi che portano a una vita senza sussulti”.

No all’indifferenza

Francesco poi si è appellato nuovamente alle istituzioni europee affinché non si chiudano nell’indifferenza, parlando del diritto che hanno le persone sia di emigrare sia di non emigrare: “Contro la spaventosa piaga dello sfruttamento di esseri umani, la soluzione non è respingere, ma assicurare, secondo le possibilità che si hanno, un ampio numero di ingressi legali e regolari, sostenibili grazie a un’accoglienza equa da parte del continente europeo, nel contesto di una collaborazione con i Paesi d’origine. Dire ‘basta’, invece, è chiudere gli occhi; tentare ora di ‘salvare sé stessi’ si tramuterà in una tragedia domani”. Francesco, insomma, ha chiesto, soprattutto ai Paesi più sviluppati, di intervenire rapidamente affinché il Mediterraneo non
sia più un “mare mortuum” e torni a essere “culla della civiltà e non più tomba della dignità”, facendo riferimento al dovere di solidarietà, al dovere di giustizia sociale e al dovere di carità universale: “Sono i
tre doveri dell’accoglienza”, ha spiegato. Il Papa ha concluso la sua due giorni marsigliese con una messa celebrata al Velodrome davanti a circa 50mila presenti. Presenti, tra gli altri, Macron e la Presidente della Bce Christine Lagarde. Qui ha chiesto di continuare a pregare per la pace nelle regioni devastate dalla guerra, “soprattutto per il martoriato popolo ucraino”. Ha poi pregato per le vittime dell’attentato
avvenuto il 14 luglio 2016 a Nizza, aggiungendo che il terrorismo è sempre “codardo”.

L’incontro con Macron

Nel corso dell’incontro privato, il Santo Padre e Macron hanno parlato ovviamente dell’emergenza di cui sopra, ma anche del ddl previsto sul fine vita che verrà messo in pratica a ottobre. Dall’Eliseo hanno tenuto
a precisare che la Francia non ha nulla di cui vergognarsi sui migranti: “Siamo un Paese di accoglienza e di integrazione”, quasi a risposta della denuncia di Francesco sull’indifferenza di alcune nazioni si questo tema.

La ricetta di Borrell

Da segnalare che ieri anche l’Alto rappresentante dell’Unione europea Josep Borrell è intervenuto sul tema, spiegando che il vecchio continente “deve mostrare tutta la solidarietà all’Italia in un momento difficile”, facendo riferimento ai tantissimi sbarchi che da settimane si susseguono a Lampedusa. Ha specificato della necessità della necessità di trovare accordi con i Paesi di origine e di transito per “ricevere quelle persone di cui abbiamo bisogno ed espellere i migranti illegali che rischiano la vita per niente”.

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