sabato, 27 Aprile, 2024
Politica

Giorgetti: “Manovra prudente. Il Superbonus costerà altri 80 miliardi”

Concluso il Forum di Cernobbio         

Gran finale in crescendo ieri al Forum Ambrosetti con la presenza di ben 12 ministri e gran parte dei rappresentanti dell’opposizione. Ma a fare la parte del leone è stato il titolare del dicastero dell’Economia Giancarlo Giorgetti, cui è stato affidato l’intervento finale del meeting lombardo. È andato sùbito al sodo il leghista, partendo dal dire che la legge di bilancio sarà prudente e terrà conto delle regole fondamentali della finanza pubblica. Insomma, anche lui si è accodato al Vicepremier Antonio Tajani che proprio sabato da Cernobbio aveva detto che, viste le casse del governo non proprio floride, bisognerà scegliere tra alcune priorità, rimandando altre scelte a tempi migliori: “Intendiamo ragionevolmente confermare gli obiettivi, ma ci vuole ragionevolezza sulla loro interpretazione”, ha detto Giorgetti togliendosi anche un sassolino dalla scarpa sul tema dei 100 miliardi dedicati al Superbonus, ricordando che l’attuale governo ne ha pagati 20, “ma altri 80 rimangono da pagare. La cena l’hanno già mangiata tutti e noi siamo paghiamo il conto”. Una cosa, questa, che dunque ricadrà sul Patto di stabilità del 2024, 2025 e 2026, ha poi tenuto a precisare. Una misura, insomma, che ingessa la politica economica “lasciando margini esigui agli altri interventi. Ogni volta che ci penso mi viene il mal di pancia”.

I timori condivisi

Una preoccupazione di cui non ha esitato a parlare anche il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, anch’esso a Cernobbio: “Stiamo parlando di una misura che ha causato diverse truffe, parliamo di un ammontare di 12 miliardi di euro allo Stato e un carico sulle finanze pubbliche davvero pesante. Siamo intervenuti per fermare una valanga che avrebbe potuto travolgere tutto il sistema economico del Paese. Siamo riusciti a fare ciò che Draghi allarmato non era in condizione di fare”.
Giorgetti è stato poi incalzato sul tema della crescita del Prodotto interno lordo che l’esecutivo, nelle previsioni vergate a penna nel Def, lo ha dato in crescita dell’1% per il 2023. Ebbene, per il Ministro dell’Economia questa ipotesi dovrebbe essere confermata, anche se bisognerà tenere conto delle variabili esterne che “sono radicalmente mutate. Non dimentichiamoci che c’è una guerra in Europa, e di questo penso si debba prendere atto anche a livello europeo”.
Altro argomento caldo, l’intenzione del governo di dismettere la partecipazione del Mef all’interno di Mps. Giorgetti ha spiegato che l’esecutivo non si farà dettare i tempi da nessuno “e tanto meno dalla fretta per quanto riguarda il sistema bancario”. Ha mostrato poi un certo nervosismo sul tema della tassa sugli extraprofitti delle banche, non volendo sentire parlare di “imposizione ingiusta, perché è invece giusta, ricordando di come lo stesso governo ha aiutato moltissimo il sistema bancario in termini di garanzie in questi anni. “Sicuramente può essere migliorata”, ha poi aggiunto.

Apertura al nucleare

Ieri al Forum è stata anche la giornata del leghista per eccellenza, il Vicepremier Matteo Salvini, grande sponsor di un governo che punta a governare per due legislature: “Se avremo ben lavorato, l’obiettivo è proprio questo”. Un lasso di tempo giusto, per il Ministro delle Infrastrutture, con il quale si potrà inaugurare la prima produzione derivante dal nucleare: “Stiamo lavorando all’estero per centrali in costruzione e non possiamo non farlo in Italia. Conto che entro la fine di quest’anno l’esecutivo abbia la possibilità di spiegare alla gente perché, nel nome della neutralità tecnologica, non possiamo dire di no a nessuna fonte energetica”. Sul tema è entrato a gamba tesa anche il Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, anticipando che presenterà al Cdm il percorso per la definizione del grande eolico: “Ho firmato per il 21 settembre la convocazione di una piattaforma per il nucleare sostenibile”. La piattaforma costituirà il soggetto di raccordo e coordinamento tra tutti i diversi attori nazionali che a vario titolo si occupano di energia nucleare, sicurezza e radioprotezione, rifiuti radioattivi, sotto tutti i profili. In particolare, l’obiettivo è puntare allo sviluppo di tecnologie a basso impatto ambientale ea elevati standard di sicurezza e sostenibilità.

Calderone, Fitto

Altro argomento molto discettato a Cernobbio, quello del salario minimo, trattato ieri dal Ministro del Lavoro Marina Calderone, secondo la quale non basta come misura assistenziale perché “c’è necessità di lavoro regolare e di togliere all’illegalità tutte quelle persone che operano in condizioni non visibili e non regolari. Dobbiamo occuparci della valorizzazione di quelli che sono gli assetti contrattuali e soprattutto sulla contrattazione buona, quella che parla anche di un contratto collettivo”.
Il tema del Pnrr è stato invece commentato dal Ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto, secondo il quale i dati che cominciano ad arrivare sono positivi e confortanti, aggiungendo però che bisogna lavorare perché questi stessi dati possano migliorare ancora perché la revisione del Piano è un elemento importante: “Tutti si concentrano su questa pseudo polemica con i Comuni e si concentrano per esempio su un elemento fondamentale della revisione del Pnrr, che è quella del RepowerEu, la proposta nazionale che prevede investimenti strategici sulle reti e che prevede anche interventi molto importanti in termini di efficienza energetica, con incentivi per poche famiglie e imprese e che, per circa 20 miliardi complessivamente, può rappresentare, una volta concluso l’iter di confronto con la Commissione europea, se autorizzato, una opportunità molto importante in questa direzione”.

Nordio, Piantedosi, Zangrillo

Come anticipato, ieri a Cernobbio il governo era rappresentato da tantissimi esponenti del governo Meloni. Presente anche il Ministro della Giustizia Carlo Nordio che si è soffermato su una delle priorità dell’esecutivo, ossia la riforma della giustizia civile, la cui lentezza oggi “costa all’Italia più di 2 punti di pil. Questa è la nostra urgenza più importante perché gli investimenti nel nostro paese sono scoraggiati da questa lentezza”.
Presente anche il titolare dell’Interno Matteo Piantedosi che si è soffermato in particolare sul tema dei migranti, spiegando che l’invocazione dell’opposizione ad applicare sanatorie non è una scelta giusta: “Il più delle volte sono persone che non arrivano con un progetto di integrazione lavorativa e sociale ragionevole, inoltre faremmo passare così l’idea di un governo che in qualche modo incoraggia a venire”. Ha poi confermato la presenza di tanti problemi sull’immigrazione, “ma abbiamo tenuto un impatto di circa 50mila persone che sono arrivate tra luglio e agosto e di questo andiamo fieri”.
Ha parlato invece dell’importanza della Pubblica amministrazione il Ministro Paolo Zangrillo, negando le voci che la vogliono poco attrattiva rispetto al mondo del privato, “ma non dobbiamo accontentarci degli aspetti quantitativi, ma anche qualitativi. Dobbiamo fare in modo che la Pa non sia vissuta come un’organizzazione di serie B”. Fondamentale la formazione “che è una leva strategica”.

Valditara, Bernini, Casellati

A pochi giorni dalla riapertura delle scuole, al Forum ha preso la parola anche il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, pronto a portare tra due settimane al Cdm un disegno di legge sulla riforma dell’istruzione tecnico-professionale in via sperimentale, “per andare incontro alle esigenze di concedere occasioni di lavoro ai giovani, che oggi mancano, e offrire al mondo della produzione competenze adeguate”.
Di investimenti nell’istruzione ha poi parlato il Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini: “Ci sono i margini per l’inserimento di nuovi fondi, lo abbiamo fatto nella vecchia legge di Bilancio e lo faremo ancora. Tra gli obiettivi, potenziare le borse di studio, i dottorati e in particolare quelli che fanno riferimento a materie come nuove tecnologie, intelligenza artificiale
Sul tema della riforma costituzionale la parola è poi passata al Ministro Maria Elisabetta Alberti Casellati, ottimista sul fatto che il tempo sia oramai maturo per un cambiamento: “È una riforma difficile, ma ne vale la pena. Siamo a un importante giro di boa. In tutti questi anni abbiamo assistito a confronti, proposte e idee pensate e promosse da tutti i partiti e questo fotografa la consapevolezza che è indispensabile rivedere la forma di governo se si vuole migliorare il funzionamento del circuito democratico”.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Il delicato equilibrio politico del Governo Conte

Giuseppe Mazzei

Confartigianato. Dalla Nadef effetti espansivi grazie alla manovra 2024-2026

Maria Parente

Oggi i sindacati dal Governo. Pesa la spaccatura sullo sciopero

Maurizio Piccinino

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.