Le fibrillazioni nella maggioranza sembrano assopite, sia con la fiducia compatta al Decreto Milleproroghe che con la convergenza sulla necessità di porre, a Bruxelles, il problema dell’inadeguatezza dell’attuale proposta di articolazione del bilancio comunitario e della conseguente fisionomia delle politiche di coesione, quelle che dovrebbero garantire uno sviluppo equilibrato fra i territori dell’Unione.
Sullo sfondo resta però il rischio di una nuova fiammata polemica sulla prescrizione nei processi penali, a tener conto dell’intenzione del gruppo di Italia Viva di riproporre il lodo Annibali che ne prevede il rinvio ad un anno.
Ne è da trascurare l’impatto deflagrante che potrebbe avere una richiesta di superamento di quota 100 e del reddito di cittadinanza.
Italia Viva, nel frattempo ha guadagnato altri due parlamentari provenienti rispettivamente dal Pd e da LEU, segno di una mobilità dell’assetto dei gruppi che, irrobustisce I.V. ma non si vede perché dovrebbe essere esecrata, col rischio di implosione degli attuali equilibri, da parte di senatori e deputati che intendessero scongiurare il rischio di elezioni anticipate, rovinose dell’attuale delicata e pericolosa situazione dell’economia e dei fragili equilibri strategici nell’area mediterranea e mediorientale.
Speriamo che le attuali tensioni si risolvano, anche per le capacità di mediazione del Presidente del Consiglio, in semplici baruffe e lo auspichiamo riflettendo su una notizia che ha due risvolti opposti: se in occidente le statistiche odierne diffuse dall’OMS indicano una crescente impennata dei bimbi affetti da obesità, dall’altra si profila una catastrofe umanitaria, prime vittime i piccoli e gli anziani, legata al flagello apocalittico di milioni e milioni di cavallette che stanno imperversando con effetti disastrosi per le coltivazioni locali in paesi africani già segnati da povertà e sottosviluppo.
Una notizia tragica e potenzialmente devastante, questa, perché presto, in mancanza di politiche generose e solidali, potremmo fare i conti con le migrazioni di milioni di esseri umani, scacciati dalle locuste e dei rischi di crescente desertificazione dei territori come effetto delle mutazioni climatiche indotte dall’egoismo e dalla frenesia di guadagno dei paesi opulenti.