mercoledì, 1 Maggio, 2024
Economia e non solo

Andrea Torracca: “Accordo per riqualificare il patrimonio edilizio del Senegal. Partnership da 50 mln per sostenere le nostre imprese. A Dakar il primo campus delle arti e dei mestieri del Made in Italy”

Aiutare le imprese italiane a cogliere le opportunità di crescita e sviluppo che si presentano all’estero, con modelli innovativi di collaborazione con i Paesi partner e promuovendo le particolarità del Made in Italy. È la visione che ispira “Esperienza Italia”, un’Associazione culturale che ha concluso di recente un importante accordo con il Senegal. Ne parliamo con il Presidente del Consiglio direttivo.

È molto soddisfatto il Presidente del Consiglio direttivo di ‘Esperienza Italia’ Andrea Torracca per aver raggiunto un accordo che segna l’inizio di un’importante collaborazione tra Italia e Senegal: una partnership da 50 milioni di euro per sostenere le imprese italiane nella riqualificazione del patrimonio edilizio dello Stato africano. Insomma, un altro obiettivo raggiunto da parte dell’associazione culturale nata nel 2021 che ha come preciso obiettivo quello di affiancare e supportare le aziende italiane.

Torracca, con la sua ‘Esperienza Italia’ ha chiuso un importante accordo con il Senegal: di cosa si tratta nello specifico?

“Andrà a garantire alle imprese italiane l’appalto per parte delle ristrutturazioni dei beni dello stato del Senegal.
Nello specifico, stiamo parlando di una commessa per 50 milioni di euro, e l’Italia, grazie a noi, è stata selezionata, anche per la qualità delle esecuzioni delle nostre opere, alla nostra vasta capacità architettonica, e per l’impianto ecosostenibile che vogliamo apportare a questi palazzi. L’obiettivo è far tornare a risplendere questi meravigliosi palazzi storici, proprietà del governo senegalese, ma in disuso”.

Un’opportunità per le imprese del BelPaese di affacciarsi al mercato africano: i benefici?

“Il mercato africano si qualifica come importantissimo per noi. Come Paese, abbiamo sempre fatto molta fatica a lavorare con i mercati esteri. Pongo sempre questo esempio: in Cina, che è un Paese di un miliardo e mezzo di abitanti, esportiamo di meno che in Belgio. Ciò è esemplificativo della necessità che abbiamo di lavorare meglio sull’aspetto dell’internazionalizzazione. Ritengo che con questo piano Mattei e con le indicazioni di questo governo si andrà a creare una visione che potrà durare nel tempo”.

Oltre a questo accordo, c’è anche di più. A Dakar ci sarà anche una sorta di campus per la formazione di personale autoctono: ce ne vuole parlare?

“Si tratta della creazione di Uni-Ita, il primo campus delle arti e dei mestieri del Made in Italy, dove andremo a formare le giovani e i giovani del Senegal. Un Paese come il Senegal ha grandi opportunità di crescita e sviluppo, che non riesce a sfruttare per la mancanza di manodopera specializzata, in settori quali l’agricoltura, la falegnameria, la pesca. Il Senegal ha a disposizione milioni di ettari, che rimangono incolti, e si ritrova a importare beni di necessità primaria come il grano come il riso. Un processo di formazione tecnica nell’ambito agricolo della pesca andrebbe a risolvere questo problema. Da non sottovalutare poi il settore secondario, strettamente collegato all’ampliamento di quello primario, in quanto si aprirebbe per esso uno scenario dove le figure professionalizzate opererebbero a livello industriale nell’elaborazione delle materie prime, e dunque dei prodotti alimentari. Questa scuola sarà anche un concerto di persone altamente qualificate dove le aziende italiane potranno scegliere le migliori figure professionali da portare nel nostro Paese”.

Torniamo indietro di due anni: come è nata ‘Esperienza Italia’?

“È nata con il sogno e l’obiettivo di poter ausiliare le aziende, gli Enti pubblici e i Comuni nel complesso mondo dei bandi del Pnnr e dei bandi europei, dove vi è stata sempre difficoltà nella captazione degli stessi. ‘Esperienza Italia’, quindi, è nata per ausiliare un processo di sviluppo e di crescita della nostra nazione, con un occhio molto attento all’internazionalizzazione al fine di poter portare avanti un concetto del Made in Italy concreto e fattivo, come stiamo facendo tutt’ora”.

I risultati a oggi raggiunti e i prossimi obiettivi?

“Abbiamo aiutato tantissime imprese, molti Comuni. I prossimi obiettivi sono l’ampliamento di tutto il nostro lavoro, con l’idea di aprirci anche a un mercato sudamericano, dove in Brasile è prevista l’apertura di una sede del Campus Uni-Ita.
Inoltre aspetteremo con il cuore in mano che questo conflitto venga a termine, per poter aiutare l’Ucraina in un processo di ripresa e riattivazione, con il supporto di tutto il nostro know how”.

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